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Borse a picco spread senza freni

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Borsa, operatori al lavoro

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 Profondo rosso per le Borse europee che a fine mattinata estendono ancora le perdite, dopo un avvio positivo. Milano è la peggiore. Il Dax di Francoforte scende del 2,9%, l'Ftse 100 di Londra cede l'1,95%, il Cac 40 di Parigi cala del 2,27%, l'Ftse Mib di Milano va giù del 3,63%, l'Ibex di Madrid segna -2,37% e Atene cede il 2,91%. Spread senza freni. Continuano ad aggravarsi le tensioni sui titoli di Stato dell'Italia, da stamattina investite da una nuova ondata di vendite che ha innescato balzi in avanti dei loro rendimenti - che sono in un rapporto inversamente proporzionale con il prezzo - e dei differenziali (spread) rispetto ai Bund della Germania. A metà seduta i rendimenti sui Btp decennali hanno raggiunto il 7,43 per cento, secondo Bloomberg, mentre lo spread sui Bund è arrivato a toccare 575 punti base. In pratica i Btp già in circolazione devono offrire 5,75 punti percentuali di rendimento in più, rispetto ai tedeschi, per trovare acquirenti sul mercato disposti ad assumersene il rischio. Circolano nuove voci di mercato di interventi calmieranti della Bce, che però non sembrano in grado di invertire questi aumenti dei tassi retributivi. Il tutto ha pesantemente zavorrato tutte le Borse europee. Borse europee nel panico. Tempesta sui mercati con l'Italia che resta nell'occhio del ciclone. Il rendimento dei Btp a 10 anni ha sfondato la soglia fatidica del 7%, lo spread a 561,8 punti dopo aver superato quota 574 punti. La situazione politica preoccupa insomma gli investitori: le Borse europee, aperte in rialzo (Milano +1,12%), sono ben presto virate in negativo. A fine mattinata, Piazza Affari si è confermata la peggiore piazza d'Europa con perdite attorno al 3,6%. Ma il clima bollente è confermato soprattutto dallo spread la cui corsa sembra ormai inarrestabile: in mattinata il differenziale tra i Btp italiani e i Bund tedeschi ha superato la soglia dei 500 punti, e si è attestato ormai a quota 570. Quello che preoccupa è il tasso di rendimento dei titoli di stato italiani, che ha superato il 7%. In pratica, significa che i Btp a 10 anni devono promettere questa percentuale di guadagno per essere venduti (lo Stato dovrà pagare cioè più interessi alla scadenza dei titoli, e ciò accrescerà il debito pubblico): è la prima volta che ciò accade dal 1996 e da quando usiamo l'Euro. Da Bruxelles la Commissione ha ribadito la sua "preoccupazione" sull'evoluzione dei titoli di Stato dell'Italia. Posto che queste fluttuazioni riguardano titoli già in circolazione, i rendimenti hanno ora ampiamente superato quella soglia critica del 7 per cento che aveva costretto Grecia, Irlanda e Portogallo a chiedere aiuti a Unione europea e Fondo monetario internazionale, perché costi di rifinanziamento di questi livelli sono considerati insostenibili. Questo, mentre al generale allarmismo sulla situazione politica in Italia si è aggiunta una pesante bordata dal mercato londinese. La seconda maggiore camera di compensazione globale sulle trattazioni, Lch Clearnet ha infatti effettivamente aumentato i margini prudenziali e quindi i costi richiesti sulle operazioni riguardanti le emissioni pubbliche italiane. Nel primo pomeriggio a Milano il Ftse-Mib cade del 3,94 per cento. Gli ispettori Ue nei vari ministeri e amministrazioni pubbliche per redigere un rapporto che prima sarà sottoposto all'Eurogruppo e poi sarà presentato ai giornalisti dal commissario agli Affari economici e monetari, Olli Rehn. Al momento non e' ancora noto quando la missione terminerà. Bruxelles ha dato tempo fino a venerdì per rispondere al questionario dettagliatissimo di 39 punti sugli interventi promessi. Il ddl stabilità al Senato. Si attende in Senato il maxiemendamento che contiene le risposte dell'Italia alla Ue. La sua presentazione era prevista per stamattina, ma slitta al pomeriggio per le limature finali. stamane il Ministro dell'Economia Giulio Tremonti ha illustrato il contenuto al Capo dello Stato. Si punta all'approvazione definitiva del provvedimento in Senato entro lunedì prossimo, l'esame alla Camera durerebbe una settimana. Poi, secondo quanto emerso dall'incontro di ieri tra il premier e il Presidente della Repubblica, Berlusconi dovrebbe dimettersi.   Allarme della Marcegaglia: "Paese nel baratro". Il presidente di Confindustria non usa mezzi toni per descrivere la situazione italiana. Al termine di un convegno su ricerca e innovazione a viale dell'Astronomia la leader degli industriali chiede interventi urgenti. "Nonostante alcune decisioni prese ieri dal Governo e dal presidente Berlusconi, in queste ore stiamo vivendo un momento drammatico". I dati sullo spread, il rendimento dei titoli di stato e l'andamento delle Borse disegnano, ha aggiunto "una situazione davvero drammatica". "Non possiamo più nascondere la verità, se non si mette fine a questa situazione l'Italia non avrà più accesso ai mercati finanziari".

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