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La Bce taglia i tassi e le Borse volano

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Il presidente della Bce Mario Draghi

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L'esordio è di quelli che si ricordano. Il consiglio della Bce, nella prima riunione a guida Mario Draghi, decide all'unanimità di tagliare il costo del denaro. A sorpresa, scende il tasso di riferimento all'1,25%. Una decisione che, con l'inflazione attesa in calo sotto il 2% nel 2012, punta tutto sul rilancio della crescita. In un contesto in cui si stanno intensificando i rischi e l'incertezza resta alta. La prima reazione, immediata, è quella delle borse: all'annuncio della svolta nella politica monetaria rimbalzano tutte le piazze finanziarie europee. Chiusura positiva a Piazza Affari, al termine di seduta che si era aperta con il segno meno. Milano risale all'1,25% nel giorno del debutto di Mario Draghi alla guida del consiglio direttivo della Bce, ma anche dopo le parole del premier greco Papandreou che ha rinunciato alla consultazione popolare sul piano anti-default deciso dall'Ue se i partiti troveranno un'intesa a riguardo. L'indice Ftse Mib ha fatto segnare nel finale un +3,23% a quota 15.766 punti, mentre l'Ftse Italia All-Share guadagna il 2,98% a 16.595 punti. In rialzo anche l'Ftse Star, che mette a segno un rimbalzo del 2,42% a quota 9.982 punti. Fra i titoli del listino milanese, fra i segni più in evidenza soprattutto Tenaris che guadagna oltre 14 punti percentuali, seguito da Finmeccanica, Stm, Fiat Industrial e Popolare Emilia Romagna. Fra i maggiori ribassi del listino invece, Popolare Milano cede circa 2,5 punti, ma in lieve ribasso anche Tod's. Anche le altre principali Borse europee archiviano le contrattazioni all'insegna dei guadagni, sulla scia dell'apertura con il segno più fatta segnare da Wall Street. Fra le piazze finanziarie, Parigi segna un +2,73%, Francoforte guadagna il 2,81% mentre Londra avanza dell'1,12%. L'ESORDIO A dare un'impronta decisa alla presidenza Draghi è anche la prima conferenza al termine della riunione del Consiglio. Il nuovo numero uno dell'Eurotower, prima nello statement che illustra la decisione, e poi nella sessione di domande e risposte con la stampa, si muove con disinvoltura, come un profondo conoscitore dei meccanismi e del linguaggio della banca centrale. I messaggi sono netti e non c'è spazio per le sfumature. Così, deve essere chiaro che i governi devono mettere insieme il risanamento dei conti e le riforme strutturali; che devono tirarsi fuori da soli, con la politica economica, dalle situazioni difficili su cui agiscono le pressioni dei mercati; che la Bce fa le sue scelte in piena indipendenza e che nessuno, soprattutto, la costringe ad acquistare bond italiani. Allo stesso modo, è altrettanto ferma la decisione con cui Draghi evidenzia che non c'è alcun impegno preventivo per le prossime decisioni sui tassi e che non ha ricevuto istruzioni dal suo predecessore, Jean Claude Trichet, che pure è un modello da seguire.

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