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G20, Obama "assolve" Berlusconi

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Il premier Berlusconi (S), il cancelliere Merkel (C) e il premier Cameron (D)

Ue: Italia monitorata. Roma smentisce

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Obama tende la mano a Berlusconi. Tra i due leader arrivati ieri a Cannes per il delicato G20 che dovrà stabilire le linee guida per evitare all'Europa di cadere in una crisi monetaria irreversibile non c'è stato alcun vertice bilaterale. Eppure il presidente degli Stati Uniti d'America non ha perso occasione per difendere l'operato del presidente del Consiglio: «Per l'Italia vale il discorso della Grecia. Se ci sono cambiamenti di governo non cambiano i problemi del Paese».   In altre parole Obama, che già in mattinata aveva sostenuto attraverso le parole del suo vice consigliere alla sicurezza nazionale Ben Rhodes che i maggiori rischi sul fronte della crisi in Europa riguardano Paesi come Italia e Spagna, ha voluto nel tardo pomeriggio smentire tutti quei gufi che sia in Europa che in Italia vedrebbero nella fine del governo Berlusconi l'unica via d'uscita alla crisi economica del Belpaese. E così, come fece il 9 agosto scorso quando «accolse favorevolmente le misure dell'Italia per affrontare le sfide economiche e migliorare la competitività», l'inquilino della Casa Bianca ha voluto dimostrare al Cavaliere tutta la sua vicinanza. E se non ha avuto modo di farlo in modo ufficiale, il caso ha voluto che tra i due ci fosse l'occasione di uno scambio di battute alquanto informale. Infatti, come riferiscono fonti italiane, Barack Obama, nonostante gli intensi impegni del G20 di Cannes, non ha voluto rinunciare al jogging e, proprio mentre in tenuta ginnica scendeva con l'ascensore dell'Hotel dove sono ospitate le delegazioni, ha incrociato Silvio Berlusconi. Obama avrebbe salutato il Cavaliere spiegandogli di essere diretto in palestra per una corsa sul tapis roulant. Un buona occasione per scambiare qualche battuta sulla forma fisica e l'inquilino della Casa Bianca, mostrando il braccio, avrebbe scherzosamente detto al premir: «Non sono così muscoloso».   Congedandosi poi dal Cav con una pacca sulla spalla. Eppure quella pacca sulla spalla deve in qualche modo essere arrivata fino in Italia dove le dichiarazioni di Obama sulla inutilità di un cambio di governo per uscire dalla crisi hanno smentito in un solo colpo tutte le invettive delle opposizioni contro l'Esecutivo. E così rileggendo quelle dichiarazioni dei vari esponenti della sinistra e del Terzo Polo che in questi giorni hanno fatto la spola tra il Parlamento e il Quirinale sembra che Obama abbia voluto smentirle una per una. Bocciato così Romano Prodi che ritiene «questo governo non all'altezza». Screditata la richiesta della democratica Anna Finocchiaro che a nome del partito chiede «discontinuità e un esecutivo di responsabilità». Per non parlare poi del duo Pier Luigi Bersani e Pier Ferdinando Casini i quali hanno voluto ribadire a Napolitano che «il problema è la credibilità di Berlusconi che rende inutile ogni misura». Credibilità? Inutilità delle misure? Nulla di tutto ciò traspare dalle parole dei G20 per Berlusconi. Anzi, da loro, solo inviti a continuare sulla strada delle riforme già annunciate. E così, messe momentaneamente da parte le preoccupazioni, Obama ha voluto scherzare con i colleghi lasciandosi andare a simpatici siparietti. Il primo con Sarkozy e la Merkel - che si erano appena congratulati con Cristina Kirchner per la sua rielezione alla presidenza argentina: «Allora, Nicolas, dobbiamo tutti andare a lezione da lei...». Infatti Obama, Sarkozy e Merkel dovrebbero cercare tutti e tre la rielezione nei rispettivi paesi: il turno del presidente Usa sarà nel novembre 2012, quello del presidente francese a primavera - sempre che confermi la candidatura - e quello del cancelliere tedesco a settembre del 2013. L'altro simpatico scambio di battute Obama l'ha riservato al presidente della Repubblica cinese Hu Jintao. Il presidente Usa, appena arrivato nella sala dei lavori del G20, ha lo avrebbe salutato nella sua lingua: «Ni hao», che in americano suonerebbe «hello». Divertito Hu Jintao, che ha risposto con un grande sorriso.

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