Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

La Finlandia ipoteca il Partenone

Il Partenone

  • a
  • a
  • a

Nell'Europa unita la realtà supera la finzione. Se il sogno di ogni truffatore italico è quello di vendere il Colosseo o Fontana di Trevi all'ignaro turista in visita alla città eterna, da ieri qualcuno ha fatto sul serio. Nella trattativa per salvare la Grecia dal fallimento la Finlandia ha chiesto ad Atene di mettere a garanzia dei prestiti il Partenone. Già, in termine tecnico si chiama collaterale ovvero un bene fisico da escutere nel caso che un aiuto finanziario non venga restituito. Così alla faccia della solidarietà europea gli algidi tecnici di Helsinki non hanno certo scherzato. Se Atene chiede soldi gli si possono pure dare alla condizione che il governo greco metta sull'altro piatto della bilancia i beni dello Stato. Non solo quote azionarie nelle aziende, insomma, ma pezzi di storia della cultura ellenica come l'Acropoli, il Partenone e persino le isole dell'Egeo. Un patrimonio valutato in 300 miliardi di euro, sufficiente a garantire largamente i prestiti.. Non è chiaro se in caso di insolvenza futura i finnici taglieranno le basi del tempio per ricostruirlo nelle fredde lande del circolo polare artico o se prenderanno in gestione il polo museale di Atene per versarne i lauti introiti nelle casse di Helsinki. È bastato forse questo a far capire ai leader europei, riuniti a Bruxelles, che bisognava fare sul serio, evitando incertezze, nell'approvare rapidamente il piano di salvataggio della Grecia. Così è stato. Dopo oltre otto ore di discussione ad annunciare il sì all'accordo è stato il presidente della Ue Herman Van Rompuy su Twitter: «La dichiarazione dei capi di Stato e di governo della zona dell'euro è approvata». L'Europa ha ritrovato l'unità. «È la prima volta che politica e mercati marciano insieme» ha detto il presidente della Commissione Ue Josè Manuel Barroso, affermando che i leader dell'Eurogruppo hanno messo a punto «un pacchetto di misure» anti-crisi «molto credibile». In particolare una tranche di prestito pubblico di 109 miliardi di euro insieme al Fmi. A questi si aggiungeranno le banche private con altri 37 miliardi. Mentre Berlusconi ha detto che si aggiungeranno ancora altri soldi, senza specificare, per un totale di 160 miliardi. Non solo. Il presidente francese Sarkozy ha aggiunto: «I privati parteciperanno al salvataggio della Grecia per una cifra pari a 135 miliardi di euro in 30 anni». Portogallo e Irlanda saranno esclusi. Il primo beneficiario è stato l'euro arrivato a 1,44177 dollari. Per Trichet (Bce) l'accordo è «cruciale per la stabilità finanziaria dell'area euro. La Grecia è un caso eccezionale e il default selettivo una soluzione unica». Il destino di Atene ora è nelle sue mani, tuona la cancelliera tedesca Angela Merkel. Ottimista il nuovo direttore del Fmi, Christine Lagarde: «I mercati apprezzeranno gli sforzi che abbiamo fatto».

Dai blog