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Lactalis lancia l'Opa e conquista Parmalat

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Con un colpo a sorpresa, il giorno stesso del vertice Berlusconi-Sarkozy, che avrebbe dovuto svolgere una moral suasion su Lactalis per convincerlo ad abbandonare progetti di conquista di Parmalat, il gruppo d'oltralpe ha sferrato il colpo decisivo. Un'opa totalitaria a 2,6 euro per azione del valore di 3,37 miliardi che porta in mani francesi tutta Parmalat. Nessuno aveva messo in conto un'operazione di questo tipo proprio per il significato ostile contro il governo italiano dopo il varo del decreto anti scalate. Ma così è stato e l'Opa piombata ad apertura di mercati, con la Borsa entrata subito in fibrillazione (il titolo schizzato al rialzo ha chiuso a 2,56 euro con un balzo del 10,73%) ha colto di stucco Intesa SanPaolo, la banca che avrebbe dovuto guidare una fantomatica cordata tricolore. Nella nota all'Opa Lactalis assicura che «la sede resterà italiana, che saranno salvaguardati gli asset produttivi, i dipendenti e la filiera del latte, nell'interesse dell'economia del territorio». Ma soprattutto viene precisato che l'azienda di Collecchio avrà tutto da guadagnarci poichè la strategia è di creare un gruppo internazionale con espansione in Brasile, India e Cina. Ma viene spiegato anche che l'Opa è la risposta al «mutato quadro normativo». Insomma è la contromossa al decreto antiscalate di Tremonti che così si è rivelato inefficace. E non poteva essere diversamente in mancanza di imprenditori disposti a investire. Da Villa Madama Berlusconi e Sarkozy negano che l'Opa sia ostile, parlano di libero mercato e della necessità di creare gruppi internazionali italo-francesi. Ma è evidente che da questa partita il sistema Italia ne esce con le ossa rotte. Una controffensiva italiana guidata da Intesa SanPaolo appare remota. Servirebbero 4,5 miliardi. Troppi anche per la Cassa Depositi e Prestiti. È probabile che la partecipazione italiana venga mantenuta con la creazione di una joint venture italo-francese ma la posizione del tricolore sarebbe minoritaria. Le decisioni si prenderanno oltr'alpe e potrebbero penalizzare gli allevatori italiani aprendo anche un interrogativo sul futuro della Centrale del Latte di Roma. Qui è ancora aperto il contenzioso tra il Comune di Roma e Parmalat e si attende la sentenza definitiva della Cassazione. Comunque sia il latte francese ha un costo di gran lunga inferiore a quello italiano e Lactalis potrebbe decidere di operare una scelta conveniente ma penalizzante per gli allevatori italiani. L'Opa porta alla creazione del primo gruppo lattiero-caseario del mondo con un giro d'affari stimato a 14 miliardi di euro.

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