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Italiani più indebitati e insolventi

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Italiapaese di debiti. Anche per fini nobili come l'acquisto dell'abitazione. Ma nonostante le buone intenzioni sono sempre più alti i volumi non restituiti puntualmente alle banche. A segnalare il fenomeno, legato alla crisi economica e alle difficoltà di molte famiglie a onorare gli impegni, è stata ieri la Banca d'Italia nel quadro dell'indebitamento delle famiglie riportato nel supplemento del Bollettino statistico. L'aumento complessivo dei prestiti chiesti dalle famiglie è stato, tra luglio 2009 e lo scorso luglio, di circa 100 miliardi in più. Si è passati infatti dai 479,7 miliardi del luglio 2009 ai 579,4 miliardi di luglio 2010. Con una crescita che in valore percentuale è del 20,8%. Tra gennaio 2010 e luglio la crescita è stata costante e si è passati da 498,9 miliardi del primo mese dell'anno a sfondare la quota dei 500 miliardi già a febbraio (502,3 miliardi), fino agli oltre 570 di luglio. Il dato che mette più in allarme però è legato alla maggior quota di denaro che alla scadenza non entra nelle casse delle banche e delle istituzioni che hanno erogato i prestiti. E cioè di quelle che in linguaggio tecnico sono chiamate «sofferenze». Ebbene questi crediti che non vengono più onorati sono in forte crescita. A luglio, secondo i dati forniti da Palazzo Koch nel supplemento al Bollettino statistico, si sono attestate a 70.061 milioni di euro, in aumento rispetto ai 68.597 milioni del mese precedente e ai 50.582 milioni di luglio 2009. In particolare, crescono anche le sofferenze delle famiglie, passate in un anno da 10.797 milioni di euro a 15.780 milioni. Certo come detto è la voglia di casa a spingere le famiglie a presentarsi all'ufficio fidi delle banche. Tra le diverse tipologie di prestito concesse dal sistema bancario alle famiglie, infatti, la fa da padrone il prestito per l'acquisto di abitazioni. Per quanto riguarda i prestiti per le case quelli più consistenti sono chiaramente quelli a più lungo termine: oltre i 5 anni. Si tratta infatti di 342,9 miliardi a luglio 2010 rispetto ai 270,1 miliardi del luglio 2009. Inclusi tutti i tagli (prestiti fino a un anno e tra 1 e 5 anni) si arriva a circa 345 miliardi.

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