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Crescono i disoccupati rassegnati

Un operaio metalmeccanico al lavoro

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I deboli segnali di ripresa non si traducono in nuovi posti di lavoro. Non solo la disoccupazione aumenta ma crescono coloro che sfiancati da una ricerca senza esito magari lunga anni, hanno gettato la spugna. L'esercito degli inattivi è la vera piaga delle statistiche sul mercato del lavoro. I dati dell'Istat ieri si sono intrecciati con quelli di Eurostat e ne è venuto fuori un quadro preoccupante. Secondo l'Istat il numero degli inattivi è salito a quota 14.948.000 con un aumento di 76 mila persone (+0,5%) rispetto a giugno 2010. Si tratta del livello più alto dal 2004 e lo stesso istituto di statistica osserva che all'origine c'è un effetto scoraggiamento. I giovani continuano ad essere i più colpiti dalla crisi economica: uno su quattro è in cerca di lavoro. A luglio il tasso di disoccupazione giovanile si è attestato al 26,8%, con una riduzione di 0,6 punti percentuali rispetto a giugno e un aumento di 1,1 punti su base annua. Guardando al quadro generale sono andati persi a luglio 172.000 posti con un calo dello 0,7% rispetto allo stesso mese dell'anno scorso. I senza lavoro sono 22,886 milioni. Il tasso di occupazione è pari al 56,9%, in calo di 0,1 punti percentuali su base mensile e di 0,7 punti nel confronto annuo. Oltre ai giovani sono colpite anche le donne. L'occupazione maschile si è mantenuta stabile rispetto a giugno ma segna una flessione dello 0,8% su luglio 2009. Le donne senza lavoro invece sono aumentate dello 0,2% su base mensile e dello 0,6% su base annua. Il tasso di occupazione maschile è quindi pari al 67,9% mentre quello femminile è al 46%. «La situazione è preoccupante ma la tendenza negativa si è sostanzialmente fermata e poi in confronto con l'Europa l'Italia sta meglio» ha commentato il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi. «Mentre in Europa la disoccupazione non scende sotto il 10%, il tasso di disoccupazione scende in Italia di un altro 0,1% sul mese precedente, attestandosi all'8,4% - evidenzia Sacconi - e la stessa disoccupazione giovanile scende dello 0,6%». Secondo Eurostat il tasso di disoccupazione nell'eurozona è al 10%. I Paesi che stanno peggio sono Irlanda (13,6%) e Spagna (20,3%).

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