
Bce chiede multe per gli Stati spreconi

LeonardoVentura Avanti tutta con le manovre correttive per i tanti Paesi di Eurolandia che devono risanare i conti pubblici. E pieno appoggio a sanzioni quasi automatiche per i Paesi dell'Ue che non rispettano le regole. L'incendio del debito europeo, propagatosi dalla Grecia all'Ungheria fino a lambire Spagna e Portogallo, impone un giro di vite sulle finanze pubbliche, con sforzi immani in molti Paesi per ridurre deficit e debiti nei prossimi anni. E per incoraggiare Bruxelles a prendere decisioni efficaci, il presidente della Banca centrale europea Jean-Claude Trichet usa toni da «falco» dopo il consiglio direttivo di ieri, che ha lasciato i tassi d'interesse immobili all'1% prendendo atto di una ripresa «moderata». Dopo che quasi all'unisono Italia, Spagna, Grecia, ma anche Germania e Gran Bretagna (per citare alcuni) sono corse ai ripari sui conti pubblici, la Bce «prende atto» e «accoglie positivamente» le manovre di correzione, ha detto Trichet. Ora occorre che l'Ue lavori a nuove regole più «efficaci» per disciplinare i bilanci, con sanzioni che dovrebbero scattare - dice Trichet - quasi automaticamente. I tassi d'interesse sono «appropriati», ha ribadito ancora una volta il banchiere centrale francese accanto al suo nuovo vice, il portoghese Vitor Constancio, al suo debutto a Francoforte. L'inflazione nei Sedici, nelle nuove stime dell'Eurotower annunciate ieri, sarà compresa fra 1,4% e 1,6% quest'anno, e fra 1% e 2,2% nel 2011, in lieve correzione al rialzo rispetto a tre mesi fa. E la ripresa c'è: la stima di crescita migliora a 0,7%-1,3% per quest'anno, anche se per il prossimo c'è una limatura a 0,2%-2,2%, che conferma le ampie incertezze all'orizzonte. Per alleviare le tensioni, il board riunitosi ieri ha deciso di prorogare di almeno tre mesi (fino a settembre) le aste a tre mesi con cui fornisce liquidità illimitata a tasso fisso: una risposta a chi temeva per quando, a luglio, verranno in scadenza oltre 400 miliardi di liquidità d'emergenza. E per tacitare gli speculatori che puntano sul dissolvimento dell'Unione monetaria, Trichet ha definito l'euro assolutamente «credibile», ridimensionando le critiche pubbliche della Germania alla decisione di comprare bond.
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