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Regina in corsa per la Confindustria

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AurelioRegina ci sta facendo più di un pensiero su quella poltrona di presidente della Confindustria per la quale, con un anticipo di due anni, già si è scatenata la corsa. A chi lo interroga lui risponde scrollando la testa, ma ogni suo intervento pubblico rivela l'anima del politico. Nell'Unione Industriali di Roma il tam tam circola da tempo, e dice che quel ruolo comincia a stargli stretto. È vero che Emma Marcegaglia è a metà mandato ma la sua presidenza sarebbe già logorata. Insofferente verso la sua governance sarebbe soprattutto l'industria di Stato che è un socio di peso della Confindustria ma che si sente estromessa dalle decisioni. Regina potrebbe contare sul sostegno di Luigi Abete, dei vertici delle Fs, Moretti e Cipolletta, di Flavio Cattaneo di Terna, di Finmeccanica, di Diego Della Valle e di Luca di Montezemolo. Va ricordato che in cordata con Montezemolo, Regina riuscì a riprendere il marchio Sigaro Toscano dal colosso British American Tobacco. Questi nomi possono testimoniare il peso che ha assunto l'Unione di Roma diventata in pochi anni il centro di snodo dei poteri romani grazie al fatto di associare non solo imprese locali e municipalizzate ma anche le più importanti imprese nazionali e multinazionali con sede legale a Roma. Tant'è che sempre più spesso si parla dell'Unione come di una Confindustria-ombra. Se poi Roma sarà scelta per ospitare i Giochi olimpici del 2020 allora la Capitale e il mondo imprenditoriale laziale sarà in grado di contendere alle associazioni del Nord il primato. Per Regina la dote per correre alla Confindustria c'è. L.D.P.

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