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I titoli di stato vanno in rosso Rendimento zero per i Bot a 3 mesi

Nella zona Euro, dopo sei mesi col segno meno, a novembre torna in terreno positivo

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I risparmiatori italiani si possono ormai rivolgere altrove piuttosto che al tradizionale investimento finanziario come il Bot. I buoni ordinari del tesoro con scadenza trimestrale rendono infatti secondo le ultime aste lo 0,386%. Si tratta però di un guadagno lordo e, una volta pagate le tasse e le commissioni bancarie, lo stesso si assottiglia fino a diventare negativo, scendendo al -0,08%. Sottozero. Il calcolo lo ha fatto l'Assiom, l'associazione degli operatori di mercato, che ha monitorato i recenti cali dei titoli statali e ha calcolato che ai tassi attuali si raggiunge il paradosso di aver «prestato» soldi allo Stato per tre mesi e aggiunto anche una piccola posta di spese. C'è poco da fare per chi tenta di far crescere il proprio gruzzolo. Oltre che puntare sui conti di deposito che al netto delle tasse continuano ad assicurare tra l'1 e il 2% resta poco da fare. A portare su i rendimento ci pensano le aziende private e le banche che stanno chiedendo soldi al mercato. Anche se principalmente la richiesta è fatta agli investitori istituzionali spesso i tagli sono accessibili e studiati anche per i piccoli risparmiatori. Non è il caso dell'Enel che ieri ha esaurito l'emissione di 6,5 miliardi di bond in meno di un'ora quando la richiesta ha raggiunto i 28 miliardi di euro. Cos'ì era andata nei giorni scorsi a Eni, Fiat e Generali. Se i risparmiatori piangono le imprese e i consumatori non sono da meno. L'Istat ieri ha confermato che il Pil nel secondo trimestre del 2009 ha subìto un calo del 6% rispetto ad aprile-giugno del 2008. L'economia ha fatto un passo indietro di mezzo punto percentuale anche rispetto al primo trimestre di quest'anno. Il dato conferma il -6% già registrato nel primo trimestre che fotografava la situazione peggiore, per l'economia italiana, almeno dal 1980, anno in cui è cominciata la rilevazione statistica. Per il 2009 dunque è attesa, oggi come oggi, una marcia indietro per il Pil del 5,1%. Consola solo il dato positivo della bilancia commerciale di luglio con i paesi extra Ue che registra un saldo in nero di 1,7 miliardi di euro.

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