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«L'agricoltura può dare un contributo determinante alla produzione di energia da fonti rinnovabili

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Avetepresente gli scarti di produzione delle aziende agricole? Ebbene possono essere utilizzati per la produzione di energia. Questa attività quindi andrebbe a integrare la produzione alimentare rendendola più efficiente e abbattendo i costi». Federico Vecchioni, presidente di Confagricoltura, sottolinea in questo modo il contributo che può venire dal mondo agricolo a uno dei pilastri del programma di governo, ovvero l'attenzione alle fonti di energia alternative. In che modo l'agricoltura può contribuire al piano energetico messo in campo dal governo? «Il capitolo della produzione di energia da fonti rinnovabili rientra tra le sfide che l'economia moderna ha cercato di cogliere. L'agricoltura è chiamata da sempre a farsi carico di sfamare il pianeta e la sfida dell'alimentazione rientra nel ruolo dell'agricoltura mondiale. A questa priorità di aggiunge la green economy considerata una antidoto alla crisi. Nell'ambito della green economy c'è la produzione di energia da fonti rinnovabili». Come può la green economy essere un antidoto alla crisi? «In tutti i tavoli internazionali è stato sancito che l'economia legata alla tutela dell'ambiente sotto il profilo dei futuri investimenti, rappresenta una opportunità per creare nuova ricchezza. Questo concetto è stato sancito da Obama e poi è stato importato in Europa. L'agricoltura è tornata ad essere protagonista come partner ideale dell'industria». Quali sono i vantaggi che l'agricoltura trae dalla produzione di energia? «Il vantaggio è duplice: integrare il reddito dell'agricoltura e contribuire alla produzione di energia attraverso la diversificazione delle fonti». Con quale meccanismo avviene la produzione di energia? «Si tratta della produzione di energia da biomasse di origine vegetale che noi consideriamo scarti di produzione. In questo modo si convertono i costi di smaltimento in trasformazione energetica. Utilizzando gli scarti di lavorazione si può contribuire alla produzione di energia e quindi si integra l'attività agricola. Quindi la produzione di energia nell'azienda agricola affianca la produzione alimentare rendendola più efficiente e abbattendo i costi». Ci sono degli incentivi? «Un disegno di legge ridefinisce gli incentivi per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Il pacchetto incentivi ha stimolato la domanda per nuovi investimenti. Ora è necessario realizzare in Italia tutta la filiera per far sì che gli incentivi contribuiscano a sviluppare le teconologie italiane». Quanto impianti sono stati realizzati finora? «Si tratta di 200 impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. C'è un potenziale di investimenti sulle biomasse per altri 200 impianti. La produzione di energia da parte del settore agricolo è un vantaggio anche per la collettività». Che tipo di vantaggio? «La produzione di energia nelle aziende agricole alleggerisce la domanda sulla rete. Gli impianti anche se piccoli sono in grado di alimentare attività agricole ma anche piccole realtà rurali e sono compatibili con la sostenibilità ambientale».

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