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L'inflazione scende ancora

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La stima preliminare diffusa dall'Istat, che già ingloba il nuovo paniere appena varato e la rettifica dei pesi dei vari capitoli, evidenzia chiaramente la grande spinta al ribasso arrivata dal comparto energetico, che l'estate scorsa aveva fortemente contribuito a portare l'indice sopra al 4%. Particolarmente forte è stata la flessione del gasolio, che rispetto a dicembre è diminuito del 5,8% e su gennaio del 2008 del 17,7%; sensibile anche la flessione della benzina verde (-1,9% congiunturale e -18,1% tendenziale). A gennaio, poi, si fa sentire anche la revisione delle tariffe di elettricità e gas: la prima scende del 3,3% su mese, anche se mantiene una crescita del 4,1% su base annua. Il metano segna una diminuzione congiunturale dello 0,5% e un aumento annuo del 12,4%. Sull'altro fronte tradizionalmente caldo, quello degli alimentari, l'Istat evidenzia ancora dei segnali di tensione, ma con aumenti molto più contenuti rispetto al recente passato. Il capitolo cresce su mese dello 0,1% e su base annua del 3,8% ma i prodotti più rappresentativi hanno tirato il freno: il pane cala dello 0,1% rispetto a dicembre e limita l'aumento annuo al 2,7%. La pasta è invece stabile su base mensile, ma mantiene aumenti a due cifre su base annua: +25,5%. Aumentano, invece, carne e pesce: la prima dello 0,1% mensile (tendenziale +2,7%), il secondo addirittura dello 0,9% rispetto a dicembre e del 3,1% su gennaio 2008. Latte, formaggi e uova, infine, segnano un incremento dello 0,1% su mese e del 4% su anno. Prezzi in generale più freddi, dunque, che secondo il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, «insieme alla sostanziale tenuta dei consumi nel periodo natalizio e nel mese scorso, sono segnali incoraggianti per l'economia, perché significano che la riduzione dipende soprattutto dal calo internazionale delle materie prime e solo in parte dalla riduzione della domanda». Una lettura, questa, che tuttavia non convince le organizzazioni dei commercianti: Confcommercio parla di «futuro incerto», dal momento che non si sa se le famiglie indirizzeranno i risparmi dovuti al calo dei prezzi verso nuovi consumi. Intanto l'Istat mettendo a punto un nuovo paniere per il calcolo dell'inflazione e nel quale l'hi-tech si conquista uno spazio di prima grandezza. Tra le poche nuove voci inserite nel paniere di quest'anno, infatti, figurano la chiave Usb, il netbook, i film in Dvd, i servizi di trasmissione dati su cellulare e le tariffe Dsl (in pratica la banda larga). Ma anche prodotti alimentari che sono lo specchio del poco tempo dedicato alla preparazione dei pasti: il mais in confezione e la pasta base per pizze, rustici e dolci. I consumi delle famiglie, insomma, cambiano e così, ogni anno, l'Istat rivede il paniere: oltre all'ingresso dei nuovi prodotti (ormai a quota 1.143), infatti, l'istituto di statistica mano a mano rettifica il 'pesò dei vari capitoli. Per il 2009 è stato deciso un incremento per abbigliamento e calzature; abitazione, acqua, elettricità e combustibili; mobili, articoli e servizi per la casa; comunicazioni e servizi ricettivi e di ristorazione; diminuisce, invece, il capitolo trasporti, dopo le forti oscillazioni registrate lo scorso anno dai prezzi dei carburanti.

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