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Carovita ancora in corsa Ad aprile prezzi su del 3,5%

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La spinta alla crescita dei listini deriverebbe, in buona parte, dall'aumento delle tariffe di elettricità e gas. L'onda lunga dei rincari potrebbe anche continuare nel futuro. A testimoniarlo la crescita dei prezzi alla produzione a marzo (+6,3%). I centri studi hanno già fatto presente il rischio di una nuova spirale della perdita di potere d'acquisto delle buste paga degli italiani. Il tasso di inflazione ad aprile, secondo le previsioni di Bnp Paribas e Ref, crescerà al 3,5%, con un aumento dei prezzi dello 0,4% su base mensile. Secondo Lehman Brothers e il Servizio Studi e Ricerche di Intesa San Paolo, invece, dovrebbe attestarsi al 3,4%, con un aumento dei prezzi su base mensile dello 0,3%. In ogni caso ai massimi da oltre 10 anni, dal settembre 1996. E sempre più lontano dalla soglia del 2% ritenuta desiderabile dalla Bce. Sull'incremento, secondo gli analisti, peserà soprattutto l'aumento delle tariffe di luce e gas dell'ordine del 4% in vigore da aprile: questi aumenti, secondo il Servizio Studi e Ricerche di Intesa San Paolo, da soli aggiungeranno più di un decimo di aumento dei prezzi nel mese. Sia Ref che Lehman Brothers inoltre concordano nel ritenere che non si è ancora esaurita la spinta dei prezzi alimentari. A farlo supporre è anche il dato relativo all'indice dei prezzi alla produzione nell'industria a marzo che, secondo quanto reso noto ieri dall'Istat, è cresciuto del 6,3% su base annua (+0,8% su base mensile), il massimo dall'agosto 2006 (+6,6%), con i prodotti petroliferi a fare da traino. Senza considerare l'energia, l'indice è cresciuto del 3,6%. La componente dell'energia è quella che ha registrato gli aumenti più consistenti sia a livello congiunturale che tendenziale (+2,3% e +16,8%).

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