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«Nessuna aggregazione Puntiamo all'autonomia»

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L'assemblea dei soci ha approvato ieri, a Lodi, il bilancio 2005 - chiuso in rosso per 743 milioni a causa dei maxi accantonamenti a la ricapitalizzazione - e dato quindi pieno sostegno al piano predisposto dall'amministratore delegato Divo Gronchi (nella foto) e dal direttore generale Franco Baronio che verrà realizzato entro l'estate con la garanzia di Mediobanca. Un piano, quello presentato ieri, che dopo il bilancio 2005 punta a far tornare la Bpi al suo ruolo di banca dimenticando le speculazioni immobiliari e finanziarie dell'era Fiorani che hanno condotto l'istituto sull'orlo del disastro. E dopo aver messo l'accento sulla volontà di rimanere autonomi, il presidente Piero Giarda ha spiegato che «prima di progettare gite fuori porta e incontrare possibili partner occorre rimettere in ordine la casa». D'altro canto, ha assicurato Giarda «fino a ora nessun possibile partner si è realmente presentato con una proposta». Le voci su possibili aggregazioni sarebbero, insomma, solo «parole». Mentre il direttore generale Baronio ha aggiunto che il nuovo piano «è basato sul pragmatismo e sul ritorno alla redditivita» focalizando nuovamente la banca sull'attività tradizionale. Per raggiungere gli obiettivi sono previste dismissioni di asset non strategici (anche se Gronchi ha spiegato che non c'è fretta) e la riorganizzazione societaria con la fusione delle controllate Bipielle Investimenti e Reti Bancarie in Bpi. Sul tavolo rimangono comunque i dossier Rcs e Kamps/Barilla, oggetto anche di critiche da parte dei soci. Per Rcs i vertici della Bpi hanno ricordato di aver già accantonato a bilancio i 150 milioni di euro di minusvalenza dalla possibile cessione della quota di Via Rizzoli data in pegno dalla Magiste di Stefano Ricucci. Un accordo con il gruppo romano per ripartire le minusvalenze sarebbe però possibile solo con un bilancio certificato del gruppo Magiste: «Vogliamo vedere le cifre certificate - ha spiegato Gronchi - e dopo trarremo le nostre conclusioni, prima di questo esame non ci sono le basi per parlare». Cauta soddisfazione all'operato dei vertici è stata espressa dal portavoce dell'associazione dei piccoli azionisti di Bpi che nel suo intervento ha invocato l'introduzione del voto a distanza, mentre il segretario di Dircredito Diego Giglioli ha spiegato come gli obiettivi del piano sono fattibili se i nuovi dirigenti sapranno attivare le risorse e le professionalità della banca superando le resistenze interne. L'unico punto su cui si sono registrate frizioni, ieri nel corso dell'assemblea, è stata la posizione del presidente del collegio sindacale Gianandrea Goisis, ancora al suo posto dopo aver, nei mesi scorsi, prima annunciato e poi ritirato le sue dimissioni. Goisis, già presidente all'epoca della gestione Fiorani, ha spiegato di voler andare via solo quando avrà completato le indagini sugli illeciti della passata gestione.

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