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I risultati commerciali non bastano a spiegare il boom sul listino Gli operatori puntano sull'accorciamento della catena di controllo del Lingotto

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Un risultato già centrato per quanto riguarda il primo trimestre del 2006. I buoni dati, insieme alla prospettiva di un accordo commerciale in Cina per la produzione dei veicoli pesanti Iveco, hanno dato fiato alle quotazioni dei titoli in Borsa con un rialzo del 3,87% a 10,79 euro. Un livello mai visto dal settembre 2002 e registrato sulla base di scambi intensi (2,8% del capitale). Una performance che porta al 18,8% i guadagni dell'ultimo mese, cui non sono peraltro estranee le ipotesi più speculative su un riassetto del gruppo. Un apprezzamento è stato registrato anche dalle Fiat risparmio (+3,84% a 9,44) e da quelle privilegiate (+5,53% a 8,87). I valori raggiunti secondo l'amministratore delegato del Lingotto, Sergio Marchionne, «sono ancora interessanti e gli obiettivi del piano industriale giustificano gli acquisti in Borsa anche ai prezzi attuali». A confermare che l'azienda ha ritrovato una piena salute sono state, ieri, le cifre sulle nuove auto acquistate, pari a 76.597 unità, in crescita del 18,2% (contro il +8,6% dell'intero mercato). Con una quota di mercato assestata al 30,6%, un valore simile a quello di febbraio (30,8%), e che porta la quota nel primo trimestre del 2006 al 30,71%, contro il 28,28% dello stesso periodo del 2005. Risultati «ottimi», li ha definiti da New York Marchionne. «Si tratta di uno scenario - ha osservato - che conferma il lavoro che abbiamo fatto ed è totalmente in linea con le previsioni del gruppo. Il 30% era l'obiettivo nel 2006, lo abbiamo fatto nel primo trimestre, speriamo di migliorare». Entro giugno intanto è atteso l'accordo sui veicoli pesanti Iveco in Cina. «Lo sviluppo delle attività in Cina è un'altra partita per lo sviluppo», ha spiegato Marchionne a margine della Italian Investor Conference 2006. Per i veicoli commerciali c'è già un accordo, «mentre per quelli pesanti c'è già una bozza di accordo che presumo di finalizzare nel secondo trimestre 2006». Tornando alle auto e all'Italia, con oltre 57 mila vetture immatricolate a marzo, pari al 23% di quota, e in crescita rispetto allo stesso mese del 2005 di 3,1 punti percentuali «è stato il brand Fiat che ha fortemente contribuito ai positivi risultati del mercato, trascinandolo verso l'alto», ha sottolineato Torino in una nota. La vettura più venduta è sempre la Fiat Punto, seguita dalla Fiat Panda. Tutto questo dopo i segnali incoraggianti arrivati, sempre in giornata, dalle vendite in Francia dove il gruppo torinese ha registrato una crescita del 7,4% a fronte di un calo generale del 2,5%. Secondo gli operatori, comunque, motivazioni fondamentali e accordi industriali non bastano a giustificare l'ascesa del titolo. Il mercato scommette, come già visto nella seduta di venerdì, sulle ipotesi di un accorciamento della catena di controllo e questo aiuta a spiegare la nuova impennata di Ifi privilegiate (+5,28% a 18,69 euro), e Ifil (+1,99% a 4,93 euro la versione ordinaria e +3,44% a 4,95 euro la risparmio).

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