Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

di PINO GIULIETTI LA FRANCIA alza le barricate e davanti alle avances di Enel, che per conquistare la ...

default_image

  • a
  • a
  • a

E uno dei mezzi per ostacolare le mire italiane potrebbe essere un avvicinamento con Gaz de France, società con cui Suez ha già stretto accordi per la produzione di energia elettrica attraverso il gas: in questa direzione si sono rincorse voci per tutta la giornata di ieri. Ma è sul fronte politico e diplomatico che, nelle prossime ore, la delicata partita Enel-Electrabel potrebbe registrare nuovi sviluppi. Lunedì il ministro delle Attività produttive Claudio Scajola volerà a Parigi, dove ha in programma un incontro bilaterale con il collega francese Francois Loos che verterà anche sui temi energetici. E sul tavolo, in prima battuta, ci sarà non solo l'affaire Enel-Edf, per il quale si attende la data del closing, ma soprattutto le ultime vicende tra il gruppo elettrico e Suez, che rischiano di scaldare ulteriormente il fronte. C'è chi scommette che si cercherà una mediazione per risolvere la questione, e che fra le ipotesi sul tavolo figuri un eventuale accordo con i francesi per la cessione di Electrabel all'Enel. Una soluzione che eviterebbe un vero e proprio scontro. Da parte italiana, si torna ad insistere sulla reciprocità nell'apertura dei mercati dei paesi europei alle scalate estere. Con la Francia - ha detto il vicepremier Gianfranco Fini - è in corso solo «una discussione», ma «non ci possono essere - conclude Fini - politiche protezionistiche che contrastano con la logica del libero mercato». Mentre Berlusconi ha fatto sapere che non ci sono ancora stati nuovi contatti con la Francia sul tema, dopo i colloqui con Chirac e Villepin dei giorni scorsi. Che la partita sia stia riscaldando anche in Francia lo dimostra il comunicato con cui i dipendenti di Suez hanno espresso la propria contrarietà a un'eventuale scalata da parte di Enel. E ad opporsi all'ipotesi sono stati anche alcuni grandi azionisti di Suez (che, va ricordato, ha tuttavia un flottante di oltre il 74%): fra questi la holding d'investimenti belga Groupe Bruxelles Lambert (Gbl), che ha l'8% di Suez ed «esclude una possibile offerta ostile di Enel» e si dichiara a favore di un'alleanza con Gaz de France. E secondo Renee Carron, presidente esecutivo di Credit Agricole, secondo azionista del gruppo francese con il 4,2%, Suez non accetterà alcun tentativo di scalata. Sull'altro fronte caldo, quello spagnolo, secondo indiscrezioni di stampa Gas Natural sarebbe preparando una controffensiva all'opa lanciata su Endesa dai tedeschi di E.On.

Dai blog