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Il Parlamento lascia a secco Catricalà

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Il conto positivo, però, non ha intenerito il Parlamento che gli ha negato quello che veramente gli serviva: nuove forze lavorative per affrontare i vecchi e i nuovi compiti (vedi la concorrenza bancaria appena arrivata per effetto della legge sul risparmio). Ieri la Camera ha sì convertito il decreto per la riorganizzazione e il funzionamento della pubblica amministrazione, ma delle misure stabilite a favore dell'Authority se ne è persa ogni traccia. Niente assunzioni a tempo indeterminato (sette in tutto), niente assunzioni a tempo (altre sette) e soprattutto niente possibilità di utilizzare il comando da altre amministrazioni pubbliche. Quell'istituto, previsto dalla legge che consente l'ingresso cioè di lavoratori provenienti da altri enti o amministrazioni pubbliche. Un'operazione quest'ultima osteggiata dai sindacati in nome dell'autonomia e del prestigio di piazza Verdi. Le barricate alzate dalle organizzazioni sindacali, seppure con motivazioni differenti, ora possono essere tolte. O forse no, visto che con la scomparsa dell'articolo del decreto che consentiva il comando sono state depennate anche i nuovi ingressi nella pianta organica. Sempre più necessari per Catricalà (nella foto) che, dopo aver aperto istruttorie a ripetizione nel 2005, ora si trova tra le competenze anche il controllo della concorrenza tra gli istituti di credito. Il tutto in una situazione non proprio florida di stanziamenti. I fondi assegnati per la normale attività sono, infatti, in calo. Nel 2006 l'Antitrust può contare su un pacchetto di risorse pari a 21,5 milioni di euro stanziati dall'ultima legge finanziaria, il 22% in meno rispetto al totale dei trasferimenti nel 2005. Anche se per la prima volta l'organismo può contare su un parziale autofinanziamento da parte delle imprese soggette al suo controllo. Per ora l'equilibrio finanziario è stato rispettato grazie all'utilizzo di risorse avanzate dagli anni precedenti. Così è stato nel 2005 chiuso in pareggio solo perché grazie ai 12 milioni di euro di economie di spesa dei passato esercizi. Per l'anno in corso di avanzi utilizzabili ne rimangono 8,5 milioni. I compiti non sono pochi e i mezzi magri. L'autorità si occupa di tutela della concorrenza e del mercato, di pubblicità ingannevole e comparativa, di conflitto d'interesse delle cariche di governo e di tutela del risparmio. Numerose e delicate materie utili ad assicurare equilibrio tra i concorrenti economici e tutelare i consumatori. Priva di sufficiente personale non potrebbe continuare ad esercitare le sue funzioni. Tutte materie per le quali lo scorso anno l'Antitrust ha chiuso 934 procedimenti, inclusi i pareri e le attività di segnalazione e consultive, che rapportati all'organico è pari a una media di 4,2 procedimenti per dipendente. Considerati i tempi molto lunghi dei procedimenti e il personale disponibile la media è rispettabile. Ma ora che i compiti sono aumentati assicurare il normale funzionamento non sarà facile.

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