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di GIOVANNI LOMBARDO ALITALIA spera nell'alleanza tra Romiti e Benetton per lanciare nuove politiche di sviluppo.

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L'intesa tra Romiti e Benetton prevede l'ingresso di Edizione Holding in Miotir con il 32,5% (un altro 32,5% andrà a Clessidra, il fondo di private equity di Claudio Sposito). Il gruppo fondato da Luciano Benetton, già presente nelle società cui fanno capo gli aeroporti di Torino e Firenze, mette le mani su Fiumicino e Ciampino, gli scali romani gestiti da Adr, società controllata da Gemina in cui è presente con il 12% anche la Save di Enrico Marchi, la società che gestisce gli scali di Venezia e Treviso. È evidente, quindi, come Gemina stia diventando un nuovo soggetto aggregante capace di realizzare un polo aeroportuale che dal Veneto attraversa tutta l'Italia fino a Roma. E non è escluso che a breve la dorsale possa estendersi anche più a Sud, con le privatizzazioni annunciate di alcuni scali in Puglia e in Sicilia. Trasporto aereo integrato. Alitalia è pronta a diventare il vettore di riferimento con cui la nuova rete degli scali italiani dovrà sviluppare politiche commerciali. L'idea di pianificare insieme lo sviluppo delle infrastrutture e dei servizi da offrire ai passeggeri si inserisce nell'ottica di un sistema integrato di trasporto simile a quello di altri paesi europei. L'aeroporto di Amsterdam è un esempio di come esista un rapporto di reciproco interesse tra vettori e aeroporti. Lo stesso vale per la compagnia low cost Ryanair e lo scalo di Stansted a Londra: la redditività dell'uno dipende da quella dell'altro. Grandi manovre a Piazza Affari. La Borsa festeggia l'accordo per la nuova Miotir con un rialzo di Gemina (+1,8% a 2,035) e una volata di Save (+12,05% a 18,39). Quest'ultima, anche se esclusa dalle intese fra i Romiti, Edizione Holding e Clessidra, inverte bruscamente la rotta che l'aveva portata sui minimi storici. Gli operatori sono convinti che Save, mal che vada, potrà abbandonare senza danni la partita. Dove peraltro Marchi, intende per ora rimanere come «socio attento», senza fretta di uscire, visto che la sua azienda non soffre alcuno stress finanziario, avendo acquistato la quota di Gemina in contanti e non a debito. Nessun collocamento della quota in vista dunque, almeno per il momento.

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