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L'inflazione tira il freno

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Prezzi degli alimentari in calo. Ma la benzina sale

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Secondo l'Istat la crescita dei prezzi al consumo si è infatti attestata sul 2%, in leggero calo rispetto al 2,1% di luglio scorso, mentre su base mensile l'incremento è stato dello 0,2% (in discesa rispetto al +0,4% di luglio). Ma le associazioni dei consumatori non ci credono, e ieri hanno dato vita al quinto sciopero della spesa. Un'iniziativa che secondo le organizzazioni dei commercianti è stat un flop assoluto, così come le precedenti edizioni. Resta caldo, invece, il fronte dei rincari petroliferi. Il governo si è detto soddisfatto dopo che alcune compagnie hanno ridotto il prezzo alla pompa, fino a 5 centesimi al litro. Ma non è certo il caso di abbassare la guardia, ha avvertito il vice ministro alle Attività produttive, Adolfo Urso. Solo nell'ultimo anno il prezzo dei beni energetici, e in particolare della benzina, è salito del 9,5%. Meno conumi. Sul rallentamento dei beni alimentari c'è chi chiama in causa lo spettro del calo di consumi. Secondo gli agricoltori della Cia, ad esempio «i consumi restano ancora stagnanti, con cali evidenti nel comparto dell'ortofrutta che segna un -7,5%». Il settore agricolo sta facendo da tempo il «calmieratore» dei prezzi. Sulla stessa linea la Coldiretti: per l'associazione «nei campi è piena deflazione» e c'è ancora una forbice notevole tra i prezzi alla produzione e quelli al consumo: «la riduzione dell'8% nei prezzi alla produzione agricola nei primi sette mesi dell'anno non si è trasferita adeguatamente nella vendita al dettaglio». Benzina alle stelle. Parabola discendente anche per il settore delle comunicazioni (-3,9%) e per i prezzi di servizi sanitari e spese per la salute (-1,5%). Continuano a correre invece i prezzi dei beni energetici. Ma, nell'ambito di questo comparto non allarma solo il caro-benzina. Spingono sull'acceleratore anche i tabacchi: nel giro di un anno i prezzi sono cresciuti del 10%. Carissima Firenze. Ad agosto a detenere la palma di città con l'inflazione più bassa è stata Firenze, dove l'indice è inferiore alla media e segna un +1,3%. La città dove i prezzi hanno corso di più è invece Aosta, che ha messo a segno un +3,1% rispetto allo stesso mese dell'anno scorso. Risultati diversi nel confronto con luglio: la fiammata maggiore è registrata a Bari, con un +0,5%. Prezzi fermi a Roma.

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