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Adr, schiaffo di Falck a Romiti

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E sono in arrivo colpi di scena nella partita per il controllo della società che gestisce gli scali di Fiumicino e Ciampino. Gemina ha comunicato ieri l'esistenza di una trattativa per rilevare la quota del 31% del gruppo Falck in Leonardo, società che detiene il 51,15% di Adr. E ha aggiunto che «verrà data tempestiva comunicazione al mercato della eventuale positiva conclusione delle trattative in corso». Ma subito è arrivata la smentita. «Non c'è alcuna trattativa, c'è stata solamente una proposta, peraltro respinta perché inaccettabile», hanno riferito dal quartier generale della Falck. «Un conto è una proposta respinta un altro è un negoziato in corso». L'azienda di Sesto San Giovanni ritiene che la somma di cui si parla sarebbe iniqua rispetto al valore della quota. «I 200 milioni di euro di valore citati da alcuni organi di stampa sono lontani dal valore attribuito dalla Falck alla partecipazione in Adr: a quella cifra il gruppo non la venderà né a Gemina, né a nessun altro». La partita su Adr sarà oggi all'ordine del giorno della riunione del patto di Gemina, che ieri ha chiuso in Borsa con un rialzo del 5,75% a 1,948 euro. La partita per la conquista degli scali romani è entrata nel vivo dal primo agosto, con la scadenza del lock up (vincolo a non vendere) imposto in fase di privatizzazione di Adr sulle quote della controllante Leonardo. La Gemina ha in tasca il 42%, più l'opzione sull'11% di Impregilo, e ha già raggiunto un accordo per rilevare il 16% in mano alla Italpetroli della famiglia Sensi, operazione finanziata con l'incasso della vendita dell'1% di Rcs. Il Gruppo Falck, invece, pretende maggiori garanzie e chiede un prezzo più alto. L'amministratore delegato di Gemina, Pier Giorgio Romiti, sarebbe intenzionato a pagare circa 60-70 milioni di euro in contanti, mentre per la restante parte dovrebbe fare ricorso a un prestito bancario. Ma non è ancora stato individuato con certezza l'istituto di credito disposto a finanziare l'operazione (trattative sono in corso con Mediobanca). Il patto di sindacato di Leonardo, una volta scaduto il lock up, prevede però la possibilità di cedere le quote a un terzo miglior offerente. Questa potrebbe essere la strategia di Falck, che in base a una clausola potrebbe costringere anche Gemina a cedere le sue quote se non si raggiungesse un accordo. Alla finestra ci sono alcuni fondi d'investimento. Primo fra tutti Macquaire Airports Group che detiene il 44,74% di Adr. Un'intesa con il fondo australiano spiegherebbe anche le dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi dal consigliere delegato della Falck, Achille Colombo, secondo cui «il gruppo ha preso in esame anche l'ipotesi di assumere la guida di Adr». Migliorano i conti. Si chiude in deciso miglioramento la semestrale di Areoporti di Roma. L'utile operativo netto è stato pari a 67,7 milioni di euro in aumento del 22% mentre il margine operativo lordo è ammontato a 119,9 milioni. Diminuisce l'indebitamento, mentre il fatturato è stato pari a 276,6 milioni (+5,5% rispetto allo stesso periodo 2004).

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