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Fiat cerca il rilancio a bordo della Punto

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L'obiettivo è vendere in un anno 350-400 mila modelli per sostenere fatturato e occupazione

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Ieri, nel giorno della presentazione della nuova Punto, è arrivata anche un'altra promozione, seppur con alcune riserve, dall'agenzia Standard&Poor's che in uno studio ha descritto i passi avanti fatti dal Lingotto nella gestione della società. Le attività di direzione, le politiche e le procedure di Fiat si sono considerevolmente rafforzate - si legge nel rapporto di S&P - innanzitutto da un punto di vista strutturale, dopo l'assemblea generale di giugno. Il report ha preso in esame i principali aspetti della governance Fiat da un punto di vista della proprietà, della trasparenza e della divulgazione di informazioni, oltre alla struttura del consiglio. Molto positivo, in particolare, è il giudizio sul fatto che il comitato di controllo interno sia ora composto solamente da consiglieri indipendenti. Perplessità restano sul doppio incarico di Sergio Marchionne, cioè sul fatto che un un consigliere esecutivo sia alla presidenza del board, mentre non sia stata creata di contro nessuna posizione di direttore indipendente. Ulteriori miglioramenti, nota quindi S&P, ci potrebbero essere soprattutto sul fronte delle informative societarie, in riferimento alle politiche di remunerazione e alle strategie. Ieri intanto c'è stata la serata di gala per la Grande Punto: il primo appuntamento di un settembre quanto mai decisivo per il Lingotto. Alla serata è intervenuto mezzo governo. Centinaia leautoritàche hanno fatto gli auguri alla partenza della nuova auto, a partire dalpresidente del consiglio Silvio Berlusconi. Sulla nuova vettura sono riposte gran parte delle aspettative di rilancio della casa torinese, ma a breve l'attenzione si sposterà sulla partita per gli assetti societari con la scadenza del prestito convertendo. Grande Punto al debutto. Grande festa ieri al Palavela di Torino per il debutto della Grande Punto. Alla kermesse hanno partecipato anche i segretari generali di Cisl e Uil, Savino Pezzotta e Luigi Angeletti (era assente Guglielmo Epifani della Cgil) mentre davanti al Palavela c'erano anche i lavoratori in cassa integrazione di Mirafiori. Avevano uno striscione con la scritta «Grande Punto, zero cassa?» e la stessa domanda è stampata a grandi lettere sulle magliette bianche che indossano. Ma i vertici della Fiat sono convinti che le 350-400 mila nuove Punto che dovrebbero essere vendute in un anno dovranno garantire un quarto del fatturato di tutto il settore Auto del gruppo. E dare sicurezza anche sul fronte occupazionale. Il titolo vola a Piazza Affari. Ieri a Piazza Affari il titolo Fiat si è messo in evidenza con un rialzo dell'1,05% a 7,382 euro, tra scambi per 12 milioni di azioni e pari all'1,5% del capitale votante. Giovedì 15 settembre entrerà nel vivo la partita del convertendo, con il consiglio Fiat chiamato a deliberare l'aumento per la restituzione alle banche del prestito da 3 miliardi. Un passaggio che non dovrebbe riservare grandi sorprese, con un prezzo di emissione dei nuovi titoli ampiamente atteso poco sopra i 10 euro. Il 20 settembre, con la scadenza del finanziamento, sarà poi la volta delle banche, che dovranno sottoscrivere i titoli. Un consiglio dell'Ifil previsto il 28 settembre prenderà atto del nuovo scenario. A quella data la finanziaria dovrebbe aver ormai abbandonato la soglia del 30% Fiat, per attestarsi attorno al 22%, lasciando spazio a Banca Intesa (che sarà attorno al 5,9%), Unicredit (5,6%) Capitalia (3,8%) SanPaolo Imi (3,6%), Bnl (2,7%), Mps (2,7%), Abn Amro (1,4%) e Bnp Paribas (1,4%). L'Ifil ha comunque dichiarato di voler restare azionista di riferimento della Fiat.

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