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RUOLO DI PUNTA PER GLI ENTI LOCALI

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Il Governo mette la tecnologia al servizio della lotta all'evasione fiscale

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Il ministero dell'Innovazione tecnologica sta mettendo a punto un piano che prevede il coinvolgimento delle diverse amministrazioni pubbliche e che potrebbe facilmente portare a scoprire chi evade le tasse. «La tecnologia - afferma il ministro Stanca - si potrebbe rivelare un fattore determinante per la lotta all'evasione». Allo studio c'è l'idea «di sovrapporre i numerosi dati in possesso delle pubbliche amministrazioni - dice Stanca - ad esempio incrociando gli archivi di chi ha pagato le tasse con l'archivio dei residenti del comune. In questo modo sarebbe davvero elementare scovare chi non ha versato i contributi richiesti». Dai primi sondaggi compiuti dal ministero, le amministrazioni e gli enti locali sembrano intenzionati a fornire la loro collaborazione. Il recupero dell'evasione fiscale è stato uno degli assi portanti del Dpef approvato dalle Camere, e l'utilizzo delle tecnologie potrebbe permettere allo Stato di ridurre il gap tra evasione stimata (intorno ai 200 miliardi di euro nel 2004) e quella accertata (solo 40 miliardi). Ma se si considera il riscosso dagli evasori, cioè la cifra che è stata recuperata sulle imposte non pagate, allora si arriva solo ad un miliardo. Per i ministro non ci sono dubbi: se si vuole dare una svolta alla lotta all'evasione, e diminuire la forbice tra evasione stimata ed evasione accertata «si deve puntare sempre più sulla tecnologia. Certo - afferma Stanca - si registrano controlli sui pagamenti dei tributi, ma non stati ancora sfruttati tutti i mezzi a nostra disposizione». Gli Italiani, per ora, dimostrano di reagire bene alle all'utulizzo delle tecnologie applicate al fisco. Nei primi sei mesi del 2005, infatti, è aumentato del 29% il numero di cittadini che ha deciso di pagare i tributi sfruttando il sistema elettronico. «Questa percentuale è significativa - sottolinea il ministro - perchè dimostra la maggiore fiducia che i cittadini ripongono nella tecnologia, ed è interessante anche perchè la digitalizzazione può contribuire ad una più efficace riscossione delle tasse». Il ministro non ha però risparmiato critiche agli enti locali su un altro versante: quello dell'attuazione del piano di e-government. Ed ha minacciato di ritirare i finanziamenti statali concessi a quei progetti della prima fase del piano, presentati dagli enti locali, la cui realizzazione risulta essere «in grave ritardo». Il provvedimento contro le "amministrazioni lumaca", quelle i cui progetti sono sotto il 35% dello stato di avanzamento, potrebbe scattare da settembre. Nonostante i ritardatari, l' attuazione della prima fase di e-Government, che aveva visto l' apertura di 134 cantieri digitali, ha comunque compiuto negli ultimi mesi grandi passi in avanti e a luglio scorso il piano di ammodernamento digitale delle amministrazioni pubbliche locali ha raggiunto uno stato di avanzamento dei lavori complessivo del 70%: il 17% in più rispetto a marzo scorso. Quel che più conta, il 50% dei progetti è concluso o prossimo alla conclusione.

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