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Energia e immigrati rimettono in moto l'economia

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Disoccupazione scesa al 7,9% grazie alle regolarizzazioni. Le raffinerie spingono il fatturato industriale

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I sindacati invitano tuttavia alla prudenza, e avvertono: la ripresa ancora non si intravede. Boccata d'ossigeno anche per l'industria: il fatturato è aumentato ad aprile del 2,3%, maggior rialzo mensile in oltre un anno. Per il ministro dell'Economia Domenico Siniscalco si tratta di «un segno di ripresa dopo due trimestri insoddisfacenti». Secondo il sottosegretario al Welfare Maurizio Sacconi «le riforme del lavoro stanno funzionando». Anche il ministro delle Attività produttive, Claudio Scajola, invita a leggere «con positività» i dati forniti dall'Istat: quello che emerge, infatti, è «che forse si comincia a muovere il sistema paese». Cresce l'occupazione. In calo il tasso di disoccupazione, ma - avvertono all'Istat - «il motivo principale del calo della disoccupazione è lo scoraggiamento dal cercare lavoro», particolarmente forte per la popolazione femminile al Sud. L'aumento degli occupati (+1,4% su trimestre e +0,4% su anno destagionalizzato), d'altra parte, riflette soprattutto «la regolarizzazione degli immigrati». Il fatturato. Il fatturato dell'industria italiana ad aprile è salito del 2,3% su mese, maggior rialzo dal +3,3% del febbraio 2004. Su base annua c'è invece un calo dell'1,1%. Un risultato che all'Istat definiscono «largamente positivo». Trattandosi di misurazioni a prezzi correnti - hanno però sottolineato all'Istat - i valori sono gonfiati dall'aumento dei prezzi alla produzione, che ad aprile galoppavano al 4,4% annuo. In rialzo dell'1,5% annuo gli ordinativi, rimasti praticamente fermi su mese. A gonfiare il rialzo del fatturato è stata soprattutto la crescita del 25% dei prodotti energetici. Il fatturato delle raffinerie di petrolio, in particolare, è salito del 26,9% su anno. Per contro, crolla il fatturato delle aziende del tessile e abbigliamento: ad aprile le vendite sono scese del 20,9% rispetto a aprile 2004 (-12,3% per gli ordinativi). Le reazioni. «La soddisfazione di Sacconi - è il commento dell'ex ministro del Lavoro e senatore della Margherita Tiziano Treu - è veramente fuori luogo perchè viene fatta una lettura parziale e del tutto di comodo dei dati diffusi oggi dall'Istat, che offrono veramente pochi motivi di soddisfazione». Marigia Maulucci, segretaria confederale Cgil, dice che «solo un governo irresponsabile può affermare, ballando sul Titanic, che si intravedono, dalle rilevazioni odierne dell'Istat su fatturato e ordinativi, segnali di ripresa», mentre per il segretario confederale della Cisl, Raffaele Bonanni, «c'è davvero poco di cui rallegrarsi». Paolo Pirani, segretario confederale della Uil, rincara la dose: i dati «non ci inducono all'ottimismo». E mentre il segretario generale dell'Ugl Stefano Cetica sottolinea che il Sud è ancora penalizzato, l'Isae parla di un «quadro generale ancora favorevole» ma con «elementi di debolezzà.

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