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Telecom-Tim, la fusione alla prova del mercato

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Attesa la valutazione degli analisti di Standard & Poor's. Il 5 e 7 aprile assemblee riunite

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I cda chiamati a valutare l'esito dell'Opa hanno infatti confermato l'efficacia dell'offerta dando il via libera a una fusione che si vuol completare il prima possibile, per renderla efficace già entro fine giugno. «Tutto come previsto, non cambia nulla rispetto al progetto originario - ha detto il patron del gruppo Marco Tronchetti Provera - Nell'interesse di tutti gli azionisti, l'operazione è andata bene. Il prossimo appuntamento ora è l'assemblea». Tutto si è svolto secondo le attese, con il primo consiglio della controllante al via alle 10 del mattino, seguito a ruota, dopo un paio d'ore, da quello Tim. La società ha innanzitutto confermato l'efficacia dell'offerta sulla società di telefonia mobile, nonostante le adesioni limitate raccolte dagli azionisti risparmio (6,4% dei titoli oggetto dell'offerta). Non sono previste comunque sorprese dai soci di questa categoria. Gli azionisti risparmio verranno infatti convocati in assemblea per il 6 aprile (il 7 e l'8 aprile in seconda e in terza convocazione, rispettivamente), ma Telecom stima che in tale occasione avrà la maggioranza assoluta, con il 50,3% dei voti grazie a opzioni (su circa 21 milioni di azioni risparmio) e contratti di prestito titoli (per 37 milioni di azioni risparmio). Le adesioni raccolte tra gli azionisti con diritti di voto, secondo l'azienda, sono però la vera dimostrazione dell'«apprezzamento del mercato nei confronti dell'operazione». Sulle ordinarie Tim, per le quali le adesioni all'Opa hanno raggiunto il 107,4% dei titoli oggetto dell'offerta, la decisione è stata quella di procedere al riparto proporzionale. E dopo l'Opa, la società si attende di raggiungere con tranquillità «l'obiettivo di ottimizzazione della struttura del capitale azionario, nonchè di quella patrimoniale e finanziaria». Quanto all'integrazione di Tim in Telecom, si ribadisce, «soddisfa le esigenze di natura strategica e industriale suggerite dall'integrazione tra le piattaforme che governano le attività di comunicazione fissa e quelle di comunicazione mobile». Le assemblee straordinarie chiamate ad approvare la fusione saranno convocate il 5, 6 e 7 aprile (rispettivamente in prima, seconda e terza convocazione) nel caso di Telecom Italia. Mentre le convocazioni saranno per il 5 e 6 aprile, nel caso di Tim. Sono stati poi confermati i rapporti di cambio per la fusione, già definiti all'avvio del riassetto: a ciascuna Tim ordinaria corrisponderanno 1,73 Telecom Italia, mentre nel caso delle risparmio le Telecom saranno 2,36. La fusione verrà attuata poi con l'annullamento senza concambio delle ordinarie e delle risparmio Tim detenute da Telecom (annullate anche le azioni proprie Tim). Il rapporto di concambio sarà invece soddisfatto con un aumento di capitale per 1.382.035.032,40 euro massimi attraverso l'emissione di 2.221.061.254 nuove azioni ordinarie e 291.729.714 nuove azioni di risparmio. Il concambio è stato valutato con l'assistenza di Jp Morgan, Mcc e Mediobanca (per Telecom) e di Lazard e Credit Suisse First Boston (per Tim). Un incarico è stato ora conferito a Goldman Sachs, che dovrà rilasciare una «fairness opinion». Mentre lo stesso incarico è stato assegnato da Tim a Merrill Lynch e allo Studio Casò. La parola passa ora al mercato. E in attesa che gli analisti di Standard & Poor's valutino la fusione, l'ad Carlo Buora ha escluso possibili difficoltà. Olimpia in serata si è accodata alla decisione dei cda di Telecom e Tim di dare il via libera alla fusione e ha rafforzato la presa sulla capogruppo acquistando azioni e convertibili per 1 miliardo.

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