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Ferrovie, accordo fatto per la Torino-Lione

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L'Italia finanzierà al 63% il tunnel sotto le Alpi. I lavori dovrebbero cominciare nel 2006

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Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, in visita lampo a Parigi, e il primo ministro francese Jean-Pierre Raffarin hanno deciso ieri il varo definitivo del progetto e hanno autorizzato i ministri dei Trasporti dei due paesi - Pietro Lunardi e Gilles de Robien - a firmare seduta stante un cruciale «memorandum di intenti» sulla spartizione delle spese. L'Italia ha vinto le ultime resistenze e titubanze della Francia (alle prese con un deficit pubblico sempre più esplosivo) impegnandosi a finanziare al 63% il tunnel sotto le Alpi, che da solo assorbirà circa metà dei costi (6,7 miliardi di euro su un totale di 12,5). «È un progetto epocale che si inserisce nel nostro grande piano di lavori pubblici», ha sottolineato Berlusconi che in una sala di Palazzo Matignon con a fianco il padrone di casa Raffarin ha assistito alla firma del memorandum di intenti. In concreto i lavori per la costruzione della nuova linea, parte integrante del futuro «corridoio europeo 5», dovrebbero incominciare nel 2006 per concludersi «entro il 2015-2018». Anche se l'Italia farà la parte del leone per il finanziamento del lunghissimo tunnel transalpino i costi complessivi dovrebbero essere ripartiti al 50%: 5 miliardi di euro per Paese, con i restanti 2,5 concessi dall'Unione europea. «Per il Piemonte - ha dichiarato Lunardi dopo la firma - è una grande avvenimento. Significa che il corridoio 5 est-ovest, il più importante d'Europa perchè trasporterà il 36% di tutto il traffico merci, passerà attraverso quella regione che potrà beneficiare di questa grande realtà. Più in generale significa che le Alpi sono fatte non per dividere ma per unire». Anche se ha schivato la parola vittoria, il ministro italiano non ha nascosto la sua soddisfazione per aver strappato alla controparte l'impegno a costruire subito un tunnel a doppia canna: «Abbiamo fatto capire ai francesi che realizzando due canne contro una si risparmia il 70% del futuro lavoro. L'hanno recepito ed è una cosa molto importante». Lunardi ha spiegato che a questo punto Italia e Francia dovranno senz'altro ultimare l'opera entro il 2020: se non rispetteranno infatti quella scadenza non avranno più diritto al contributo del 20% a fondo perduto promesso dall'Unione Europea e rischieranno di vedersi imposte pesanti penalità. Secondo il ministro italiano (ma i francesi sono più scettici) la Torino-Lione sarà finanziata almeno al 30% da capitali privati: «Tenendo conto dell'entità del traffico merci che passerà su quella linea si potrebbe superare anche il traguardo prefissato del 30%».

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