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L'immobiliarista ha acquistato il 2%. Romiti freddo: non lo conosco Rcs, arriva il romano Ricucci

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Le grandi manovre in vista della scadenza, a fine giugno, del patto di sindacato, che vincola il 44,793% del capitale ordinario, sono ormai in pieno svolgimento e i prossimi mesi si preannunciano decisivi per disegnare gli assetti futuri della società che controlla il Corriere della Sera. Intanto un primo effetto degli acquisti di azioni del gruppo editoriale si registrano sul numero di titoli in circolazione in borsa dove il flottante risulta ormai sceso intorno al 36% del capitale. Il resto è raccolto nel patto di sindacato o è in mano a grandi soci, più e meno recenti. L'ultimo in ordine di tempo è appunto Ricucci il cui ingresso è stato accolto con una certa freddezza dal presidente di Rcs Quotidiani, Cesare Romiti. «L'ho letto sui giornali. Non lo conosco», ha commentato Romiti. A stretto giro di posta è arrivata la replica dell'immobiliarista romano. «È vero, non ci conosciamo, non abbiamo mai avuto occasione di incontrarci, ma non mi sembra così importante. Ora - ha detto Ricucci riferendosi a Romiti - non gli mancheranno le occasioni per conoscermi». Stefano Ricucci, l'immobiliarista romano che possiede il 4,99% di Bnl, ha una partecipazione del 2,013% in Rcs MediaGroup, attraverso Magiste International: ha acquistato 14.750.000 azioni, pari al 2,013 del capitale di Rcs Mediagroup. Il valore dell'operazione è di circa 50 milioni di euro ed è stata interamente finanziata con l'utilizzo di mezzi propri della Società. In attesa che magari escano allo scoperto nuovi azionisti di sicuro c'è il quadro emerso nell'ultima assemblea della società editoriale: alla Giovanni Agnelli & C fa capo il 10,508% del capitale ordinario (di cui il 10,189% conferito nel patto), a Mediobanca il 10,301% (9,358% nel patto), a Gemina il 9,597% (9,187% sindacato), il 5,754% alla famiglia Pesenti (4,795 sindacato), il 5,102% alla Premafin di Ligresti (candidata a entrare nel patto), il 4,039% a Francesco Gaetano Caltagirone, il 2,684% alle Assicurazioni Generali (2,536% nel patto). A questi va aggiunto il 2,013% in mano a Stefano Ricucci, l'1% che il finanziere francese Vincent Bollorè ha affermato di avere in portafoglio e all'1,9% accreditato a Diego Della Valle.

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