Enel esce dall'acqua Hydro sarà ceduta Terna verso la Borsa

Lo ha stabilito il cda del gruppo deliberando il «disimpegno» progressivo che dovrebbe passare per la cessione separata delle società del comparto attualmente consolidate in Enel Hydro. Il cda, nel quadro della strategia di focalizzazione sul core business dell'energia elettrica e del gas, ha individuato un percorso che prevede - si legge in una nota Enel - «la vendita a trattativa diretta di Enel Hydro, previo lo scorporo delle attività di progettazione, ingegneria e depurazione delle acque in una nuova società. Tali attività saranno individualmente valorizzate e cedute. Enel Hydro, dopo tale scorporo, rimarrà titolare esclusivamente delle concessioni-partecipazioni nel settore idrico in Calabria, Campania e in provincia di Latina». Nel cda si è deciso inoltre di avviare la procedura per la quotazione di circa il 50% di Terna, la società a cui fa capo la proprietà della rete elettrica nazionale ad alta e altissima tensione, attesa sul mercato prima dell'inizio dell'estate. Terna, che dispone di oltre 38 mila km di linee elettriche, nel 2003 ha realizzato ricavi per 877 milioni di euro, un margine operativo lordo di 595 milioni di euro ed un utile netto di 123 milioni di euro. Il cda ha dato inoltre parere favorevole ad alcune modifiche allo statuto di Terna, in relazione a quanto previsto dalla disciplina per le società quotate e alle novità introdotte dalla recente riforma del diritto societario. Le modifiche verranno approvate dall'assemblea prevista per oggi. Non è stata esaminata invece la questione della cessione degli immobili. Il Consiglio avrebbe deciso infatti di rinviare alla prossima settimana la chiusura delle trattativa con Deutsche Bank-CpC (cassa depositi e prestiti francese), destinata a rilevare per 1,4 miliardi di euro gran parte degli immobili dell'Enel e dalla quale è attesa anche una plusvalenza che potrebbe incidere positivamente sull'utile consolidato 2004.