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«IL rapporto tra debito e pil è in diminuzione anche se con fatica.

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Renato Brunetta, economista e eurodeputato dà una valutazione positiva dei dati dell'Istat ed è ottimista sull'evoluzione dei conti pubblici per l'anno in corso. Lei quindi si ritiene soddisfatto anche se le attese non sono state centrate? «Quello che conta è la tendenza. Il dato sul deficit è leggermente superiore di un decimale alle previsioni e quindi ampiamente accettabile e comunque nettamente al di sotto del 3%». Ma la crescita del Paese è vicina allo zero, che dice? «Sì certo, il dato della crescita non va bene, ci aspettavamo un incremento dello 0,4%. Speriamo sia l'ultimo anno di stagnazione e che il 2004 segni lo sviluppo previsto. Va bene però l'occupazione e la crescita dei redditi. Il deficit è ampiamente sotto il 3% e quindi è un elemento di cui essere fieri in Europa, il debito è in diminuzione anche se poteva andare meglio. I redditi crescono più dell'inflazione e questo vuol dire che abbiamo difeso il potere d'acquisto che anzi è in aumento». Va bene anche l'aumento della pressione fiscale? «L'aumento della pressione fiscale è dovuto in gran parte al gettito dei condoni. Si tratta comunque di un investimento sul futuro per chi aderisce alla sanatoria. L'insieme di queste cose dà una situazione di luci (occupazione e potere d'acquisto) e ombre (bassa crescita). Complessivamente però la situazione dei conti pubblici è accettabile in un quadro medio europeo». Con questi dati il governo sarà costretto a rivedere le stime di crescita per il 2004? «Le previsioni di crescita del 2004 cioè 1,5 e 1,7% possono essere confermate purchè ci sia una forte iniziativa di politica economica per favorire consumi e investimenti. Per questo dico che occorre anticipare la finanziaria». Il miglioramento del deficit è dovuto soprattutto a una tantum. «Quello delle una tantum non è il modo migliore per diminuire il debito ma erano inevitabili. Bisogna fare le riforme strutturali. Gli interventi sulle pensioni del progetto Maroni Tremonti va bene ma va approvato prima possibile». L.D.P.

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