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«Montezemolo è l'uomo delle grandi sfide»

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«È più che un manager. Ha gestito Maranello come se fosse sua. Può rilanciare il sistema»

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C'è un problema di rappresentatività all'estero dell'industria italiana che dopo i crac Cirio e Parmalat vive un momento difficile. Chi dunque meglio di Luca di Montezemolo potrebbe esprimere tutto questo». Alberto Bombassei, presidente di Federmeccanica, non ha remore nell'indicare quello che secondo lui sarebbe per la presidenza di Confindustria, l'uomo giusto al posto giusto. «Non che l'altro candidato, Nicola Tognana, non sia all'altezza ma Confindustria in questo momento ha bisogno di una personalità con due caratteristiche precise: caratura internazionale e capacità di lavoro di squadra. E il concetto di squadra è molto importante nella Ferrari». I sostenitori di Tognana però obiettano che Montezemolo non è un industriale e che farebbe gli interessi più della grande impresa che della piccola. «Montezemolo ha sempre gestito la Ferrari come se fosse la sua azienda oltre a esserne azionista. Ha le carte in regola per rilanciare Confindustria. È l'uomo delle grandi sfide. Quanto alla seconda critica poggia su considerazioni sbagliate. La Ferrari è un'azienda di medie dimensioni e il rapporto con la Fiat è solo di azionariato». Per evitare spaccature, qualcuno ha suggerito una soluzione di tandem con Montezemolo presidente e Tognana vice, cosa ne pensa? «Stando a quanto hanno dichiarato i due candidati mi sembra un'ipotesi improbabile anche se sarebbe un atto di buona volontà da parte di entrambi. Tognana è esperto del sistema confindustriale e sarebbe utile che rimanesse al vertice di Viale dell'Astronomia». È possibile che qualche industriale della squadra di D'Amato venga recuperato dal nuovo presidente? «I punti forti della squadra attuale ci sono e non è detto che se cambia l'allenatore si debba rivoluzionare anche la formazione. Qualcuno può essere ripreso». Quali dovrebbero essere le priorità della nuova presidenza? «Innanzitutto il nuovo presidente dovrà rafforzare la rappresentatività della Confindustria. Occorre poi una maggiore collaborazione con il sistema finanziario. Confindustria deve fare pressing sul governo per la riduzione delle tasse su imprese e famiglie». Quali sono stati gli errori del presidente D'Amato? «La questione dell'art.18 è stata un po' sopravvalutata, c'è stata troppa enfasi, per il resto il mandato è stato ottimo».

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