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GRANDI MANOVRE attorno a Capitalia a pochi giorni del cda fissato per l'11 settembre per approvare la semestrale.

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Inoltre la Carlo Tassara del finanziere Romain Zaleski ha acquistato il 2,44% del capitale. Tassara e Capitalia sono entrambe azioniste di Italenergia bis, holding che controlla Edison. L'arrivo a sorpresa della Tassara nei giorni in cui è in corso di definizione il nuovo patto di sindacato potrebbe significare anche l'ingresso di Zaleski nel nucleo stabile di via Minghetti. La dichiarazione del numero uno di Pirelli-Telecom segue di pochi giorni quella di Roberto Colaninno durante il meeting di Rimini. All'assise ciellina il manager mantovano aveva annunciato di aver già in tasca l'1% di Capitalia e di essere pronto a salire all'1,5% e ad entrare nel board e nel patto della banca. Nella stessa occasione il presidente dell'attuale primo azionista dell'istituto capitolino, Emmanuele Emanuele della Fondazione cassa di risparmio di Roma, non aveva voluto commentare voci e indiscrezioni sulla posizione dell'Ente nella gestione di Capitalia. Ma dopo aver ricordato di aver venduto quote (dal 10,9 all'attuale 7 per circa nel capitale della banca) per evitare di affidare le partecipazioni della fondazione ad una sgr aveva detto che «l'attuale presenza in Capitalia ci tranquillizza». Nessuna indicazione precisa su un eventuale ingresso nel patto di sindacato - anche perchè tutto il mondo delle fondazioni attende ancora di conoscere il proprio destino dalla sentenza della Corte Costituzionale che dovrà pronunciarsi sul ricorso dell'Acri alla riforma Tremonti - ma nemmeno un no secco. Anzi, secondo alcune ricostruzioni l'ente potrebbe partecipare alla definizione del nuovo patto (quello vecchio è ormai scaduto il 6 dicembre scorso) accanto ai sicuri partner: Abn Amro, con quota intorno al 6,6% (e potrebbe essere arrotondata al rialzo), De Agostini con il 2%. La quota della fondazione romana potrebbe attestarsi al 2%. In ogni caso oggi, con una nota, Emanuele ha voluto precisare che sulla questione 'non ci sono pressioni, non ci sono vicinanze, non ci sono nemici storici e non ci sono conti da regolare«. Nella squadra di comando dovrebbe figurare il gruppo Ligresti, azionista di Capitalia con il 2,8% destinato a salire tramite Fondiaria-Sai. Al gruppo assicurativo sarà assegnato anche un posto nel consiglio. La famiglia Toti ha già data la propria disponibilità al Patto (potrebbe conferire l'1%). Anche gli azionisti della Libia lo hanno fatto ma non è certa una loro partecipazione nonostante nell'ultimo periodo i contatti tra Tripoli e Via Minghetti siano stati frequenti e proficui.

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