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L'unico regolarmente perfezionato è quello del personale dei ministeri, in vigore da due settimane

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Aumenti ai dipendenti pubblici: in fila per il rinnovo Enti locali, Sanità, Agenzie fiscali, Università, Accademie e Conservatori Quasi due milioni aspettano il contratto

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Si tratta del personale della Sanità, degli Enti locali, delle Agenzie fiscali, della Presidenza del Consiglio, dei Vigili del Fuoco, degli Enti di ricerca, delle Università, dei Conservatori e delle Accademie. Si tratta di una vera e propria «bomba a orologeria» economica, ma anche politica e la strada da percorrere per arrivare alla conclusione di tutte queste partite è irta di difficoltà. Dopo l'intesa-quadro del 4 febbraio 2002 raggiunta alla presenza del vicepremier Fini, finora, sono già stati firmati i contratti dei dipendenti dei Ministeri (230mila persone), del Parastato (65mila persone) e, soprattutto, della Scuola (oltre 1 milione di persone). Solo per i ministeri tuttavia finora il contratto è stato regolarmente perfezionato ed è in vigore, in concreto, da due settimane. Per gli inmsegnanti e i non docenti, infatti il contratto è stato firmato, ma si trova all'approvazione della Corte dei Conti, che però non lo ha ancora «rilasciato». Per il parastato (65.000 dipendenti di Inps, Inpdap, Aci e Inail), il contratto è stato firmato da un mese, ma non è stato ancora trasmesso alla Corte dei Conti. Per gli addetti della Sanità pubblica (600.000) e quelli di Regioni ed Enti locali (716.000) era già stato raggiunto un accordo di massima. Dopo un anno e mezzo di discussioni e uno sciopero generale, la trattativa per il rinnovo del contratto del pubblico impiego è arrivata alla svolta con l'inserimento nel Dpef dei 500 milioni di euro necessari a estendere ai dipendenti di questi due comparti l'aumento dello 0,99%, già concesso ai dipendenti dei ministeri e della scuola. Con lo sblocco in questi settori, che uniti comprendono oltre 1 milione e 300mila dipendenti, l'autunno dei dipendenti pubblici potrebbe essere meno «caldo». Resta tuttavia da risolvere un nodo importante: i sindacati non sono disposti ad accettare lo 0,99% come una quota legata alla produttività e comunque esclusivamente alla produttività. Per i 60.000 dipendenti delle quattro Agenzie fiscali (Entrate, Dogane, Territorio, Demanio), quelli della presidenza del Consiglio (insieme a Avvocatura dello Stato, Consiglio di Stato e Corte dei Conti arrivano a 5.000 lavoratori) e le Aziende autonome (Vigili del fuoco e Monopoli di Stato) altri 35.000 dipendenti, né la presidenza del Consiglio né il ministro dell'Economia hanno ancora emanato l'atto di indirizzo all'Aran. In assenza di questa direttiva, non si può avviare la trattativa. Per Università (personale tecnico, 60.000 lavoratori), enti di ricerca (16.000), istituzioni ad alta specializzazione artistica e musicale (Accademie e Conservatori, 10.000 lavoratori tra personale docente e amministrativo), la trattativa è ancora in alto mare. È «in arrivo» inoltre il comparto sicurezza, cioè Forze armate e Forze di Polizia: circa 410.000 addetti, il cui contratto, che si rinnova al Ministero della Funzione Pubblica, è in scadenza il 31 dicembre del 2003. La piattaforma, dunque, dovrà essere presentata entro settembre. D. T.

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