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Le prospettive favorevoli dovrebbero far ridurre il costo della vita del 2% nell'area Eurolandia

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La stima della Bce: il tasso di inflazione scenderà sotto il 2%. La Sars considerata un fattore di turbamento La ripresa economica arriverà nel 2004

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In prospettiva la crescita del pil dovrebbe iniziare a rafforzarsi in corso d'anno, per poi acquisire slancio nel 2004». Lo stima la Bce nel suo consueto bollettino mensile, nel qule si aggiunge che «si può attualmente ritenere che il tasso di inflazione scenderà al di sotto del 2% nel medio termine». Tra i fattori che possono creare turbamenti, ora che quello bellico sembra superato, la Banca centrale europea cita anche la Sars: «Con la fine dell'intervento militare in Iraq si sono attenutati importanti rischi al ribasso per la ripresa dell'economia. Nondimeno permangono rischi al ribasso derivanti innanzitutto dagli squilibri macroeconomici accumulati in passato all'esterno dell'area euro e dai recenti timori destati dalla Sars». Segnali positivi per i mercati finanziari, peraltro, provengono da «una notevole diminuzione della volatilità e un considerevole incremento delle quotazioni azionarie». Quanto alla politica monetaria, l'orientamento «continua a essere coerente con il mantenimento della stabilità dei prezzi nel medio periodo e contribuisce a creare un contesto monetario propizio alla crescita economica». Riguardo all'inflazione, le indicazioni attualmente disponibili non prefigurano ulteriori notevoli riduzioni nell'immediato futuro, anche se il costo della vita di Eurolandia dovrebbe scendere comunque sotto il tetto del 2% nel medio periodo, soprattutto in considerazione delle prospettive per l'attività economica e del significativo apprezzamento dell'euro, e un rallentamento all'1,7% nel 2004 (contro l'1,8% precedentemente stimato). Nonostante la ripresa che gradualmente dovrebbe rafforzarsi, peraltro, la Banca centrale ha tagliato la sua stima di crescita per la zona euro all'1% rispetto al precedente 1,4%. Quanto alle politiche di bilancio, l'Istituto centrale è tornato a sottolineare che «gli sviluppi osservati lo scorso anno non sono stati in generale soddisfacenti» e che alcuni Paesi «incontrano ora difficoltà a tenere sotto controllo i conti pubblici». Dopo avere rinnovato, infine, l'abituale appello all'osservanza del Patto di stabilità, la Bce ha ricordato come le riforme strutturali siano essenziali per aumentare il potenziale di crescita dell'area euro e migliorare la sua capacità di resistere agli shock economici. Intanto, le banche cominciano a mostrare qualche prudente segnale di maggiore disponibilità nella concessione di crediti a famiglie e imprese di Eurolandia. Sempre secondo la Bce che ha effettuato su questo un'indagine a campione, fra gennaio e aprile è scesa la quota di imprese e famiglie che hanno notato un inasprimento nei criteri di concessione di crediti da parte delle banche, anche se tale quota rimane superiore rispetto a quella di chi ha rilevato un allentamento, segnalando che le condizioni di credito rimangono abbastanza stabili.

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