Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

La Fiat punta su Pomigliano per il rilancio

default_image

Le banche creditrici studiano l'ipotesi di allungare la scadenza del prestito di 2 anni

  • a
  • a
  • a

L'intesa, firmata ieri mattina all'alba dopo 14 ore di trattative dal rappresentante Fiat, Roberto Cortese, e da quelli di Fiom, Fim, Uilm e Fismic, (si sono chimati fuori invece quelli dello Slai-Cobas) prevede che nello stabilimento di Pomigliano venga concentrata la quasi totalità della gamma Alfa Romeo: restano fuori solo la produzioni delle auto sportive di nicchia, affidate alla realizzazione dei carrozzieri, e la 166, a Mirafiori. Inoltre, mira a sperimentare un nuovo modello di organizzazione della fabbrica basato sul «team operaio». Ma non tutti problemi però sono finiti, soprattutto all'interno della Fiom dove a livello locale e nazionale sono state sollevate obiezioni su alcuni aspetti dell'accordo. L'accordo prevede investimenti in 5 anni per 500 milioni di euro per ricerca, sviluppo, innovazione e ingegnerizzazione. Prevista la riorganizzazione di Pomigliano per potenziarne il ruolo competitivo. Rivista l'organizzazione aziendale. Il team operaio consentirà il raggiungimento degli obiettivi della «produzione snella con una diversa modalità di fruizione delle pause di lavoro». Lo sviluppo del marchio Alfa Romeo dovrebbe portare a un aumento dell'occupazione di 1.000 unità, oltre a 500 unità nelle attività terziarizzate. Entro ottobre le parti si incontreranno per verificare le ricadute sullo stabilimento di Pomigliano, con particolare riferimento all'aspetto occupazionale che, già nella seconda parte del 2003, potrà consentire l'inserimento di 350-400 giovani. Intanto sul versante finanziario potrebbero esserci novità per la Fiat. Le otto banche del prestito convertendo da 3 miliardi di euro stanno studiando l'ipotesi di allungare la scadenza di altri due anni (fino al 2007 invece del 2005) del prestito triennale e di erogare un ulteriore credito da 1 miliardo di euro, non convertibile però in titoli del Lingotto. Inoltre gli istituti potrebbero farsi garanti di un eventuale aumento di capitale di Fiat.

Dai blog