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Rispettabili sciacalli

Dalla naufraga Josepha al caso Foa

Pietrangelo Buttafuoco
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Francesca Totolo, l'influencer sovranista anti Ong, è crocefissa dal rispettabile quotidiano La Stampa per avere pubblicato online un dettaglio della foto di Josepha, la naufraga camerunense soccorsa al largo della Libia dopo essere stata aggrappata 48 ore a un legno. Totolo ritaglia, in un riquadro, le unghie smaltate di rosso – evidenzia il caso – e subito, con Saviano che tuona, diventa «una creatrice di fake news». Al tribunale liberale – si sa – chiunque sia non-conforme è criminalizzato. E un altro peso, infatti, ha la prosa di Daniela Coli, docente di filosofia politica all'Università di Firenze quando, a proposito di Marcello Foa, indicato per la presidenza del Cda Rai, per dargli del fascista – e toglierlo di mezzo – in un tweet così scrive: «Ci sono sempre stati ebrei alleati del fascismo, anzi fascistissimi, onorati e remunerati. #Foa non è una novità. Ma si ricorda come finirono gli Ovazza? Bruciati in una stufa». La misura sola è questa: fare dell'avversario un fascista e così toglierli – ipso facto – la parola. Umiliarne l'identità di ebreo, poi, è un virtuosismo da cattedratica che fa di quel tweet un editoriale. Perfetto, manco a dirlo, per la rispettabilità più rispettabile: Famiglia Cristiana.

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