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Il Traditore di Bellocchio trionfa ai David di Donatello, Favino "Buscetta" è il migliore attore

Il film sulla storia del pentito di mafia fa incetta di premi. Al secondo posto Pinocchio di Garrone

Giulia Bianconi
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"Ho 80 anni e voglio fare film in cui credo e che mi entusiasmano". Marco Bellocchio ha trionfato ai David di Donatello con "Il traditore". La pellicola, presentata lo scorso anno al Festival di Cannes, ha vinto sei premi in un'edizione "particolarissima", come l'ha definita a inizio serata il conduttore Carlo Conti, più tecnologica e senza glamour. Ma anche le sorprese sono mancate. Perché, come ci si aspettava, "Il traditore", con uno straordinario Pierfrancesco Favino nei panni di Tommaso Buscetta, ha vinto le (sei) categorie maggiori: Miglior film, regia, attore protagonista e non (Luigi Lo Cascio), sceneggiatura e montatore (Francesca Calvelli). Miglior attrice protagonista è stata Jasmine Trinca per "La dea fortuna" di Ferzan Ozpetek, premiata Valeria Golino come non protagonista per "5 è il numero perfetto" di Igort. Cinque i premi tecnici di "Pinocchio” diretto da Matteo Garrone: Miglior scenografia, costumista, acconciatura, truccatore, effetti visivi. "Il primo re" di Matteo Rovere, che sarebbe potuto essere la sorpresa di questa edizione, ha preso tre David di "consolazione": Miglior produttore, Miglior fotografia (Daniele Ciprì) e Miglior suono. "Martin Eden" di Pietro Marcello ha conquistato la Miglior sceneggiatura non originale. Il Miglior regista esordiente è stato Phaim Bhuiyan con la sua commedia fresca e giovanile "Bangla".  La 65esima cerimonia è stata "dedicata alle oltre 200mila persone che lavorano nel settore, alle associazioni che stanno progettando come ricominciare, ai 4mila schermi temporaneamente spenti". Per l'Accademia del Cinema Italiano, presieduto da Piera Detassis, "era importante fare e vivere questa edizione - ha detto attraverso la voce di Conti - E deve essere anche di buon auspicio perché si possa riprendere la nostra normalità, come andare al cinema e sognare". "Il cinema è l'arte del sogno - ha detto attraverso una lettera il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che quest'anno non ha potuto ospitare i candidati dei David nella consueta cerimonia mattutina al Quirinale - Un sogno che si realizza ogni volta, concretamente, con la collaborazione di tutta una filiera di professionalità – attori, registi, tecnici, sceneggiatori, pittori, scenografi, costumisti, musicisti e tanti altri – e che genera, a livello industriale, un notevole e importante indotto. Per ricostruire il nostro Paese dopo la drammatica epidemia sarà necessario recuperare ispirazioni e, quindi, tornare a sognare e a far sognare". Certo, va detto, che i collegamenti video hanno fatto un po' troppo da filtro alle emozioni. Anche se non è mancato chi si è commosso, sprofondando nel divano, come la Golino, che ha dedicato il premio "all'Italia, a tutti noi, a questo momento così fragile e potente". Favino ha rivolto un pensiero a sua mamma Stella, ricordando che "le persone del mondo dello spettacolo sono capaci di rialzare la testa, sempre”. Intanto, la sua compagna Anna Ferzetti, gli è corsa in contro per un bacio in diretta. "Il personaggio di Annamaria nel film scompare, ed eppure resta. Come tante persone nella nostra vita. Dedico questo premio a tutte le persone che ho avuto modo di incontrare in questa parte di vita, che è il lavoro", ha detto emozionata la Trinca. Al suo fianco un cartonato di Angelina Jolie e la figlia Elsa di 11 anni. "Questa quarantena ci ha insegnato che i film, le serie e i libri leniscono in parte la nostra solitudine. E allora grazie a tutti i creatori di storie e a chi ha reso possibile questa”, sono state le parole della sceneggiatrice de "Il traditore" Ludovica Rampoldi.  Per fortuna non è mancata via Skype l'ironia di Roberto Benigni, candidato come Miglior attore non protagonista per "Pinocchio": "Sono felice di partecipare a questo Covid di Donatello. Come sapete io sono la categoria più colpita. Prendo in braccio tutti, tocco, accarezzo, faccio l'amore in scena".  Nel corso della serata sono stati omaggiati Alberto Sordi (con un contributo video di tanti artisti italiani) e Federico Fellini per i cent'anni della loro nascita. Un David Speciale è andato a Franca Valeri e il David speciale dello Spettatore a Ficarra e Picone per "Il primo Natale", il film più visto al cinema nel 2019.  A fine serata il Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini, in smoking da casa (seguendo l'esempio di Benigni), ha detto: "In questo lockdown abbiamo avuto la dimostrazione che la cultura è una parte essenziale soprattutto della vita in Italia". Riguardo alla riapertura delle sale non ha annunciato date, ma lunedì ci sarà un incontro con il mondo del cinema per "decidere insieme quando ripartire". Una delle ipotesi per questa estate di far rivivere il cinema è, intanto, che "le piazze possano diventare grandi arene, sempre mantenendo gli standard di sicurezza".  

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