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Alta tensione al GfVip. Che scintille tra Barbara Alberti, Adriana Volpe e Licia Nunez

Giada Oricchio
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"È difficile parlare con Adriana, si crede perfetta. La voce di Valeria Marini in confronto alla sua sembra quella di un angelo. Scappa quando ha di fronte una personalità più forte della sua". È guerra senza esclusione di colpi tra Barbara Alberti, Licia Nunez e Adriana Volpe, partecipanti del Grande Fratello Vip 4. La differenza tra Barbara Alberti e Adriana Volpe è la stessa che scorre tra un atto geniale e una fotocopiatrice: rispettabili entrambe, ma solo una ha il guizzo della fuoriclasse. L'uscita di Rita Rusic ha lasciato alcune “vedove” in casa e il dito è puntato contro Adriana Volpe accusata di aver orchestrato la nomination. Leggi anche: Il fuorionda che inchioda Serena Enardu e Pago Ieri pomeriggio, in cucina, Barbara Alberti ha avuto un altro scontro con Adriana Volpe che ripeteva: “A me delle altre pedine non interessa, io non ho mai parlato di nomination. Tu hai fatto uscire Elisa”. La scrittrice ha piazzato un sincero: “Va beh, ma se tu odi Rita. Odi pure me perché sono amica sua”, la Volpe durissima: “Ma come ti permetti a dire una cosa del genere? Come fai a sapere i miei sentimenti. Che brutta cosa… la parola odio. E' Rita che parla di rivalità, perché non senti anche me?” e Barbara: “Tesoro mio, a sentire te hai sempre ragione, è tempo sprecato! Te insegni tutto a tutti”. La conduttrice ha iniziato un pistolotto sociologico sulle motivazioni delle nomination e sul mancato confronto senza accorgersi che l'Alberti la perculava: “Parlare con te significa ascoltarti due ore senza che nessuno possa dire qualcosa. La tua non è l'assoluta verità. Ma su cosa dovevamo confrontarci?! Io ti ho detto una cosa teatralmente e tu hai fatto finta di non sentirmi. Erano cose propriamente politiche che non c'entrano con la puntata, cose che riguardano certe dinamiche che mi interessano e non hai risposto”. La Volpe ha proseguito: “Non dirmi che io odio te e Rita, non mettermi in bocca sentimenti che non provo! La vita è fatta così, di chi la pensa in un modo e chi in un altro” e l'Alberti: “Oh questa larghezza di vedute ti fa onore… basta però con questa voce, con questi decibel, in confronto la voce della Marini è una voce d'angelo. Hai una voce non brutta, ma acuta, molto acuta”. Adriana non l'ha presa benissimo: “Quando non si sa che dire si pensa alla voce e non ai contenuti”. La scrittrice ha pizzicato la gieffina ricordandole che non ci sono regole per tutto e codici per ogni cosa, mentre la Volpe ha ribadito che lei e Rita erano le strateghe complottiste e l'Alberti: “Ma che dici?! Non so nemmeno dove mi trovo”. Nella discussione è intervenuta anche Licia Nunez che ha sottolineato l'ambiguità di Fernanda Lessa: “Una volta dice di aver riferito il complotto, un'altra no e un'altra ancora non ricordo. Ci sono situazioni poco chiare come quella della riconciliazione immediata tra Antonella e Fernanda arrivata 24 ore prima della puntata per mano tua”, ma Adriana Volpe, che ha la verità in tasca, l'ha stoppata ribadendo che le interessa solo uscire pulita dalla vicenda non avendo manipolato nessuno e ha aggiunto ironica: “Oh scusate se hanno fatto pace”. A questo punto Licia ha sferrato l'attacco: “Ma non la mettere su questo piano, tu quando non vuoi più parlare di un argomento dici ‘basta' e sei sfuggente. Il messaggio che passa è che tu vuoi rimanere in una comfort zone. La non chiarezza e la non trasparenza ti coinvolge”, ma la Volpe ha chiuso: “Devo fare pipì, stop, basta. Le persone hanno visto tutto quello che dovevano vedere”. Licia si è rivolta a Barbara e ha concluso: “Quando Adriana trova una personalità più forte della sua, deve andare a fare pipì, scappa e diventa sfuggente. In questo momento deve andare in bagno?!”. A sua volta l'Alberti: “Siamo di fronte a una persona convinta che quello che dice è una regola universale. Metà della dialettica è ‘io sono perfetta'. E' difficile parlare con qualcuno che non fa che vantarsi della sua perfezione, non si può controbattere, la lascio nelle sue convinzioni”.

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