Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Pippo Franco: mio figlio a Temptation Island Vip? Spero che ne esca vivo...

L'attore tra mille progetti: dall'opera a un format per i social

Davide Di Santo
  • a
  • a
  • a

Secondo Coluche occorre diffidare dei comici, perché a volte dicono le cose solo per divertimento. Ma il giudizio del popolare umorista francese va ribaltato quando si parla Pippo Franco: lo storico capocomico del Bagaglino e icona della commedia popolare ormai da diversi anni usa l'ironia per dire cose in cui crede profondamente. Usando ogni mezzo. Non a caso a 79 anni ha scelto di puntare sui social network per lanciare i suoi messaggi di spiritualità e crescita interiore. Ha annunciato su Facebook "grandi novità in arrivo". Di cosa si tratta? «Sto lavorando a un programma da trasmettere sui social. Si tratta di un format studiato per il web che andrà online con cadenza quasi quotidiana. Il linguaggio sarà quello, universale, dell'ironia. Ma i contenuti saranno molto importanti, cose che in tv non si possono quasi più dire». Ad esempio? «Voglio dire a chi mi seguirà che oggi viviamo in una trappola. L'uomo è diventato un numero, un codice fiscale, una pedina in mano dei mercati finanziari. A nessuno interessa l'anima dell'uomo, che è spinto a pensieri vuoti e superficiali. E suggerirò anche le chiavi per superare questa condizione che attanaglia l'essere umano. Naturalmente affronterò questi argomenti in modo divertente perché l'uomo nasce felice. Pochi lo sanno, ma Freud ha scoperto l'inconscio studiando l'ironia». Ha provato a portare questi temi in tv? «Sì, ma quando provi a dire qualcosa fuori dal coro o ti censurano o ti escludono. Ho scelto i social perché in fatto di libertà d'espressione hanno surclassato la televisione che ormai trasmette solo talent, game show e intrattenimento senza contenuti. Con qualche rara eccezione». Suo figlio Gabriele sta partecipando a Temptation Island Vip. Cosa ne pensa? «Per me amare vuol dire costruire l'indipendenza delle persone che ho accanto. Così ho fatto con Gabriele che ha preso questa decisione in totale autonomia. Non giudico la sua scelta ma mi sento di dire che in un certo senso assomiglia al nostro modo di vivere: se conosci te stesso non hai paura di nulla, nemmeno di Temptation Island...». Ma il reality dei tradimenti non rappresenta proprio il tipo di tv che contrasta? «È vero ma sono sicuro che Gabriele avrà i suoi motivi per parteciparvi. E in ogni caso ne uscirà rafforzato. Certo, se riuscirà a sopravvivere potrà vantarsi di aver fatto un'esperienza estrema. Sfido chiunque a entrare in un programma del genere e uscirne vivo! Poi non so cosa sta provando adesso perché non posso parlarci: gli hanno tolto il cellulare ed è in totale isolamento come se fosse un carcerato...». È tornato recentemente sul palco con Pamela Prati. Ha affrontato il tema del matrimonio fake? «Neanche per sogno. Voglio molto bene a Pamela che è nata con noi, al Bagaglino, e ho sempre guardato le sue fragilità e non il suo corpo. La storia delle finte nozze è frutto proprio di una fragilità di fondo accentuata dal fatto che non ha più trent'anni. In tv le ho consigliato di cercare uno psichiatra che possa aiutarla, e ancora meglio di affidarsi alla preghiera. E questo è il suggerimento che continuo a darle. Ma va anche detto che la vicenda è stata gonfiata in modo incredibile dai media. Si è parlato più del matrimonio di Pamela che dell'assassinio di Kennedy». Ha appena interpretato il Grillo parlante in un'opera su Pinocchio. Come nasce il suo amore per la lirica? «La amo fin da quando ero bambino. In famiglia avevamo anche un cantante importante, Saturno Meletti. Ma dal punto di vista professionale è una scoperta recente. Come regista ho diretto un Barbiere di Siviglia e I Pagliacci. Dopo queste esperienze Antonio Cericola, grande compositore, mi ha offerto l'opportunità di fare la voce narrante nel suo "Pinocchio" a Palermo e al Teatro Antico di Taormina. Se capiterà l'occasione continuerò a frequentare l'opera, con una predilezione particolare per la regia». In tanti anni sul palco del Salone Margherita ha punzecchiato diverse generazioni di politici. Cosa pensa di questo nuovo governo Conte? «L'unica riflessione che mi viene da fare è che si tratta di un governo non eletto dagli italiani. Mi chiedo se esiste ancora la democrazia. I posti di potere più importanti sono in mano a persone di centrosinistra. Sono una minoranza eppure governano il Paese. È assurdo. Ma purtroppo sono anni che le elezioni sono considerate un'opzione secondaria. Si vota quando non si può proprio fare altrimenti». Quale politico di oggi porterebbe al Bagaglino? «Nessuno. I politici oggi smentiscono le proprie dichiarazioni ancora prima di averle fatte, non ci sarebbe il tempo di scrivere lo spettacolo. E di personaggi dello spessore di Giulio Andreotti non ce ne sono in giro. Era l'unico che non voleva sapere le domande in anticipo».

Dai blog