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In delirio per "Generazione Diabolika"

Al cinema Barberini il documentario di Silvio Laccetti

Gabriella Sassone
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Cinema Barberini sold out e in delirio, l'altra sera, per l'anteprima di “Generazione Diabolika”, distribuito da Movieday. Nella sala stracolma tutti a cantare, fare cori, battere le mani e ballare ad ogni scena clou, ad ogni mix e ogni canzone nota come quelle dei Subsonica. E sui titoli di coda tutti in piedi scatenati coi telefoni in mano per riprendersi uno con l'altro a far casino. Mai visto la gente tanto partecipe davanti al grande schermo. Il documentario, opera prima di Silvio Laccetti, vuole essere anche e soprattutto un omaggio al mitico e amatissimo vocalist Lou Bellucci, che quelle notti così trasgressive e divertenti, dove tutto era concesso, ha animato per anni in coppia con Henry Pass. Lou è scomparso all'improvviso a soli 35 anni nel settembre 2017. Per un arresto cardiocircolatorio, come ricorda nella pellicola la sorella Sara Bellucci, mettendo a tacere una volta per tutte le voci che volevano lo scatenato Lou morto per overdose. Ma che cosa è “Generazione Diabolika”? La storia inedita di un party e di locale romano entrato nel mito, il “Diabolika” appunto, nato da una costola della one-night “Scandal” capitanata da Luxuria, una sorta di girone infernale diabolico e misterioso, che nel giro di pochi anni diventò un vero e proprio fenomeno di costume esportato poi su scala nazionale e internazionale. Notti magiche di balli e sballi che catalizzavano dai tremila ai cinquemila giovani, richiamati da quella musica house e elettronica e dai nomi dei loro beniamini in consolle, all'NRG di Ciampino, oltre che dai vocalist spregiudicati e da una animazione pazzesca. Al grido di “Il Paradiso è sotto i nostri piedi e sopra le nostre teste” e “Mordi la mela perché si vive meglio”, il film è un coraggioso esordio che punta a raccontare uno spaccato sociale e generazionale attraverso la storia di un locale. Sullo schermo si alternano immagini di repertorio a interviste ai protagonisti di una lunga stagione che va dalla fine degli anni Novanta ai primi anni Dieci del Duemila. Una dietro l'altra, si succedono le testimonianze di personaggi come Vladimir Luxuria che al Muccassassina scoprì il talento del dj Emanuele Inglese, diventato poi il resident di “Diabolika”, i vocalis Henry Pass e il giovanissimo Lou Bellucci. Si parte dalla tragica vicenda della sua prematura morte per poi andare a scandagliare tutte le tappe fondamentali del fenomeno. Il “Diabolika”, infatti, non è stato un semplice locale ma molto di più. È grazie a questo che il genere musicale “House” è stato in grado di affermarsi, divenendo anche un terreno fertile di sperimentazione artistica. Nelle notti dello showbiz romano, animate dai dj Emanuele Inglese e Luigi Di Filippo (in arte D-Lewis), Paolo Bolognesi, Emix e Simone Lp le sonorità classiche della musica house si mescolano a quelle dell'elettronica, creando un concept musicale singolare e capace di rinnovarsi costantemente. Con la nascita di M2O, una radio neonata che nel giro di pochissimo tempo diventa un punto di riferimento per gli appassionati del genere, le serate del “Diabolika” cambiano forma. La radio sposa il progetto e ogni sabato sera trasmette la diretta di party esclusivi. Qui prestano la propria voce proprio Henry Pass e Lou Bellucci che concedono l'impronta di un racconto quasi “teatrale”, con le loro frasi ad effetto e i loro slogan porcini. Il successo è tale che il modello, dopo aver fatto il giro d'Italia, viene immediatamente esportato in tutta Europa, Ibiza, Berlino, Londra e via viaggiando. Il sano bisogno di trasgressione incarnato dal “Diabolika”, però, coincide verso la fine degli anni Dieci del Duemila anche con la piaga sociale del consumo di droghe che dilaga sempre di più. Nell'ottica collettiva, le discoteche diventano il luogo simbolo della perdizione e dell'illegalità. Così, all'apice del successo, inizia man mano il declino del “Diabolika” e di tutte le altre realtà neonate che pian piano si stavano diffondendo sempre di più. Ma quando il 15 settembre del 2017 la notizia della morte di Lou Bellucci sconvolge il mondo della musica house, qualcosa cambia. E il 23 settembre prende vita uno dei più grandi tributi allo storico vocalist del “Diabolika” e a tutto ciò che questo locale ha rappresentato, rendendo necessaria un'indagine sociale e culturale su un'epoca di cui si conosce ancora troppo poco. Nelle prime file del Barberini, oltre a tutti i dj storici del “Diabolika” e al regista Laccetti, anche Vladimir Luxuria con T-shirt-manifesto con una grande bocca vampiresca e la scritta: “Io credo nella lussuria a prima vista”. Accanto a lei, truccatissima e piena di piume e paillettes, la mitologica Henry Pass, seguita da stuoli di Drag Queen. Ma anche l'attore Primo Reggiani con la nuova fidanzata e la principessa della nuit Conny Caracciolo. Dopo gli applausi e i ricordi, tutti all'after Show ufficiale presso il “Contemporary Cluster “dal titolo "Salotto Generazione DK". Il film sarà proiettato anche il 17 giugno al cinema Plinius di Milano, il 18 giugno al cinema Lux di Torino, il 22 giugno a Cattolica al Salone Snaporaz.

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