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Marco Carta vuota il sacco dalla d'Urso: "Non sono un ladro"

Giada Oricchio
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Lungo monologo di Marco Carta a “Live non è la d'Urso”. Il cantante e vincitore del Festival di Sanremo, fermato venerdì scorso insieme all'amica Fabiana Muscas per il presunto furto di sei magliette da 1200 euro alla Rinascente di Milano, ha parlato per la prima volta nello studio del talk serale di Barbara d'Urso: “Non sono stato io. Non sono stato rinviato a giudizio, ho chiesto io al giudice di essere processato per direttissima. A fine giugno esce il mio nuovo album”. Marco Carta, dopo essere stato fermato per il furto di sei magliette del valore di 1200 euro alla Rinascente, rilasciato dal giudice che non ha convalidato il fermo e rinviato a processo il prossimo 16 settembre, si è preso qualche giorno di vacanza a Mykonos in compagnia del fidanzato, salvo poi decidere di far chiarezza (e promozione) negli studi di “Live Non è la d'Urso” su quanto avvenuto venerdì 31 maggio. Il suo è stato un lungo monologo interrotto di tanto in tanto dalla commozione e dal dispiacere di ritrovarsi protagonista di una brutta vicenda. “Era venerdì sera e come messo a verbale, sono stato fermato con una donna, una mia amica (un'infermiera sarda non iscritta all'albo, nda). La conosco da tanto tempo. Scusa Barbara, sembro poco lucido perché sono molto scosso. E' difficile quando sei in un manicomio dimostrare che non sei un pazzo. Io avevo una busta con delle cose e naturalmente avevo lo scontrino. Con me c'era una mia amica. All'uscita suona l'antitaccheggio e in maniera assolutamente tranquilla ci siamo fermati. Ho aperto la mia busta senza alcun problema. Ma ci hanno detto "seguiteci" e hanno tirato fuori delle magliette dalla borsa della mia amica”. Barbara d'Urso gli chiede quale sia stata la sua reazione, se abbia rimproverato la donna e Marco Carta: “Ero sconcertato, allibito, mi stavo stropicciando gli occhi, io ho detto "ma cosa succede? perché?". Non ho ricordi lucidi, i momenti sono stati brutti. Mi ripetevo che ero una brava persona, mi sono sempre definito distratto, leggero, ma mai avrei detto che mi poteva succedere una cosa del genere. I poliziotti ci hanno perquisito e da quel momento hanno detto "ci potrebbe essere un arresto". Li abbiamo seguiti in maniera separata, in due macchine della polizia e ci hanno portato al fresco, dentro una sorta di carcere, non so dove, in una cella. Eravamo separati. E' successo tutto tra le 20 e le 21, il mio fidanzato non ha saputo nulla fino all'una di notte. Mi hanno detto che c'era un arresto in corso e che avevo diritto a chiamare l'avvocato, ma io nemmeno ci pensavo, avevo bisogno di sentire la mia famiglia. Sono rimasto dentro fino alle 4-5 del mattino, poi è arrivata una donna, una poliziotta molto gentile, che ha detto che avrei dormito a casa. Ero scioccato, fissavo il vuoto, pensavo alla mia famiglia. La poliziotta mi ha detto che sabato ci sarebbe stato il processo. Una macchina della polizia mi ha accompagnato a casa e la mattina alle 8 sono tornati a prendermi. Mi hanno portato in Tribunale e il magistrato è stato molto meticoloso, non ha trovato prove, mentre ha trovato cose che non tornavano nella dichiarazione dell'addetto alla sicurezza messa a verbale. Proprio quest'atto mi ha fatto rilasciare”. Barbara d'Urso manda una clip riassuntiva delle parole dell'addetto alla sicurezza che aveva fatto scattare il controllo: “Vedevo entrambi prelevare le maglie, entravano nei camerini, lei passava le maglie al ragazzo, poi dava la borsa al ragazzo e all'uscita non vedevo più le maglie, salivano al 4° piano e entravano in bagno dove il ragazzo usciva subito dopo. Poco dopo hanno fatto allarmare le porte antitaccheggio”. Nel bagno sono state ritrovate le placche antitaccheggio. Marco Carta non vuole e non può scendere in particolari perché è aperto un procedimento e la sua amica a sua volta nega di aver rubato le magliette. In maniera confusa, Carta risponde alla ricostruzione dell'addetto: “Non è vero che non avevo le maglie quando sono uscito dal camerino, c'erano migliaia di persone come fa a dire che non le avevo? C'è un grande errore alla base di questa storia. Dopo 2-3 ore alla Rinascente sono andato in bagno a fare la pipì, scusate eh se anch'io faccio la pipì. Però preciso che al quarto piano non ci sono i bagni”. Poi Marco Carta si incarta, forse lo choc gli ha confuso le idee: “Non posso dire più di tanto perché c'è il processo. Ma ci tengo a dire che non sono stato rinviato a giudizio. Il giudice ce l'ha chiesto perché così potevo avere più tempo per crearmi una difesa, io invece ho detto no e ho scelto la direttissima. Mi ha detto quale data mi tornava meglio, il 12, il 13 settembre e io ho risposto "il prima possibile, se ho un concerto lo annullo". Ripeto io non sono rinviato a giudizio”. A metà settembre la prima udienza. Marco Carta è amareggiato per i commenti dei social: “Io sono stato così stupido da leggere troppe informazioni, ho sbagliato ad aprire Instagram, ho letto le cattiverie che mi hanno scritto, da "devi morire" a "meriti la prigione". Queste cose mi hanno fatto male”. Il vincitore di Amici è sconfortato, si fa forza per non piangere e ci riesce: “Non mi piace piangere davanti alle telecamere. Non sono preoccupato per me, ma per la mia famiglia e il mio fidanzato, odio piangere in pubblico, odio scusate. Io cammino a testa alta perché non ho fatto niente. Sai Barbara, uno dice "e sti ca**i di quello che pensa la gente", ma io ci penso, non posso infischiarmene. Sono loro che mi hanno reso quello che sono e quindi non può non interessarmi”. Dulcis in fundo, la chicca: “Volevo dire che il 21 giugno esce il mio disco, poi il singolo e anche il mio libro. Dite che mi faccio autopromozione? Sì mi faccio promozione”. Per dovere di cronaca riferiamo che il padre di Fabiana Muscas, la donna fermata con Marco Carta e per la quale è stato convalidato l'arresto (nella sua borsa sono state rinvenute le costose magliette e il cacciavite per togliere l'antitaccheggio, ma chi ha rubato non si era accorto dell'etichetta flessibile) ha dichiarato a “L'Unione Sarda” che la figlia si è presa la colpa per alleggerire la posizione del cantante: “Mia figlia si è presa la responsabilità per salvare lui. Fabiana è riservata e onesta. Per quel che sapevamo doveva andare a Roma a incontrare alcuni amici, è partita venerdì. Doveva restare lì una settimana. Forse ha raggiunto Carta. Non sapevamo nulla. È sua amica da anni, oltre a essere sua fan. Frequenta la sua casa, le sorelle”.

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