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Woody Allen nega le accuse di molestie: "Dovrei essere la mascotte di #MeToo"

La figlia Dylan è tornata a puntare il dito contro il cineasta

Costanza Cerasi
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In un'intervista al programma di notizie argentino "Periodismo Para Todos" il regista Woody Allen ha negato le accuse di aver sessualmente molestato sua figlia Dylan Farrow quando aveva sette anni. Ha anche affermato che per quanto sia impeccabile la sua condotta, dovrebbe usato come mascotte per il movimento #MeToo (il movimento femminista nato per contrastare le violenze sessuali). "Questo fatto è già stato indagato a fondo 25 anni fa da tutte le autorità e tutti sono giunti alla conclusione che non era vero", ha detto Allen. "Quella fu la fine della questione, e sono andato avanti con la mia vita, non voglio tornare indietro. La figlia, Farrow ha denunciato le presunte molestie in un'intervista con Vanity Fair nel 2013 ed in una lettera pubblicata nel New York Times nel 2014. A gennaio del 2018, ha dettagliato le accuse per la prima volta in diretta TV in un'intervista trasmessa su "CBS This Morning," un programma americano molto popolare. Allen, che ha negato queste accuse fin dal primo momento, ha fatto delle dichiarazioni molto forti nella sua intervista su "Periodismo": “Facciamo tutti il tifo per il movimento #MeToo, vogliamo che porti giustizia alle vittime di questi terribili molestatori, e penso che sia una buona cosa." "Ciò che mi infastidisce è che sono collegato a loro", ha detto Allen. "Persone che sono state accusate da 20 donne, 50 donne, 100 donne di abusi, abusi e abusi, e io, che sono stato accusato solo da una donna in un caso di custodia di un bambino, che è stato visto e dimostrato non vero, vengo categorizzato con queste persone." “Dovrei essere la mascotte del movimento #MeToo, ho lavorato nel mondo del cinema per 50 anni. Ho lavorato con centinaia di attrici e nemmeno una di loro ha mai e poi mai suggerito alcun tipo di scorrettezza da parte mia.”

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