Addio a Aiché Nana

La ballerina, spogliarellista che scandalizzò Roma della Dolce Vita si è spenta ieri a 78 anni

È morta Aiché Nana. La «spogliarellista» della Dolce Vita si è spenta ieri a Roma un mese prima di compiere 78 anni. Era ricoverata all'Aurelia Hospital per complicazioni di una patologia di cui soffriva da tempo. Era l'Italia degli anni Cinquanta. Quella da poco uscita dalla guerra che si trovò a vivere il momento d'oro della vita mondana. Dove tutto era possibile e ogni sera diventava l'inizio di un'avventura senza precedenti. In quell'Italia, perbenista e un po' bacchettona, fece assai scalpore uno spogliarello ospitato in un noto ristorante di Trastevere, Rugantino. A togliersi i veli, restando solo con uno stringatissimo slip nero, fu proprio Aiché Nana, giovane e sinuosa ballerina turca di danza del ventre. Quella sera attorno a lei si formò una folla di vip, ammiratori e paparazzi che non si lasciarono sfuggire l'occasione di immortalare il momento. Tra loro anche Tazio Secchiaroli, le cui foto di Aiché Nana senza veli fecero il giro del mondo, diventando il simbolo di un'epoca. Dopo quella sera nulla fu come prima al Rugantino. E nell'Italia intera. Si consumò un vero e proprio scandalo per l'epoca. Che costrinse tutti a prendere coscienza del cambiamento dei costumi che stava avvenendo sotto gli occhi e gli obiettivi di tutti. Ci furono due conseguenze dirette: strascichi giudiziari e l'innamoramento di Fellini che volle citare Aiché Nana anche nel suo capolavoro «La Dolce vita». Aiché, però, venne accusata di atti osceni in luogo pubblico e dovette difendersi in sede giudiziaria. Quello spogliarello segnò la sua vita. Qualche decennio dopo, fu la Nana a fare la guerra alla fiction «Vita da paparazzo», andata in onda nel 2008 su Canale 5 con la regia di Pierfrancesco Pingitore. Solo un mese fa la sentenza del Tribunale di Anzio che ha assolto il regista dall'accusa di diffamazione. E c'è chi dice sia stata proprio la sconfitta giudiziaria a dare il colpo di grazia alla malattia di Aiché, aggravando le sue condizioni di salute.