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Il Foro Boario e le sue trasformazioni nei secoli

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Ditutto questo si parla in «Foro Boario», la guida edita da Electa in cui si passa al setaccio uno dei siti archeologici più affascinanti della città. Da Piazza Bocca della Verità al Tempio di Ercole, dalla chiesa di Sant'Aniano alle mura serviane. Sono tanti i tesori racchiusi in quest'angolo di Roma. «Questa guida nasce dopo venti anni di attività - spiega Maria Grazia Filetici, della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma - durante i quali il Foro Boario è stato studiato e restaurato da cultori attenti della conservazione; le scoperte e le novità emerse in questo periodo di studio e di lavoro sono contenute nei testi che offrono al lettore la storia di questa meravigliosa parte della città descritta con particolare attenzione alla multidisciplinarietà che oggi contraddistingue l'attività di restauro e conservazione del patrimonio antico». Nel 1996 il World Monuments Fund ha rivolto il suo interesse al Foro Boario. I templi di Ercole e di Portuno sono stati, infatti, inclusi sulla lista del World Monuments Watch rispettivamente nel '96 e nel 2006. Al WMF è sembrata quindi una logica conseguenza poter presentare al pubblico i due templi, non come monumenti isolati ma inseriti all'interno della più vasta area del Foro Boario di cui sono parte integrante. È stato quindi deciso di promuovere e sostenere un progetto di divulgazione culturale incentrato sul Foro Boario e di cui questa pubblicazione, che rientra in una serie di guide archeologiche della Soprintendenza di Roma, ne è uno dei prodotti. Il libro si propone, dunque, come una visita alternativa e completa al Foro Boario, una passeggiata attraverso i suoi monumenti, le sue curiosità, la sua storia, che farà risalire nel tempo i viaggiatori più curiosi. Una volta di più, i lettori avranno la possibilità di scoprire le meraviglie della Città eterna attraverso le pagine di un'agile guida. Immediata e facile da consultare. «La visita del Foro Boario oggi non può prescindere dalla lettura di quelle trasformazioni edilizie e urbane che hanno profondamente modificato l'area - prosegue la Filetici - il suo rapporto con il fiume e le alture circostanti cambiando anche profondamente la percezione che il visitatore ha di questo luogo. Il restauro, nella sua ultima accezione, segue meticolosamente l'evoluzione dei manufatti cercando di arginare, ove questo sia possibile, i danni e i pericoli che il tempo, le cause accidentali e le trasformazioni profonde dell'ambiente e dello stato fisico dei luoghi portano. Interventi nei quali il monumento stesso è il principale testo di riferimento della conservazione e noi i privilegiati attori della più avvincente delle attività: quella della conservazione». Ora è il momento di iniziare a passeggiare. Car. Ant.

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