Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

«Quella stella di pura luce che non si appannerà mai»

default_image

Scarpa, Proietti, Ronconi: il saluto all'amica e all'interprete

  • a
  • a
  • a

Ilsuo motto era "giù la maschera", che potete immaginare cosa significa in un paese come questo»: è in lacrime Renato Scarpa, attore e amico della Melato, nella camera ardente. «Mariangela - aggiunge - è diventata una stella di purissima luce che non si potrà mai appannare». Mariangela Melato ha ricevuto l'ultimo saluto dai grandi del cinema e del teatro italiano. Tributi sinceri e commossi per una grande artista e una grande donna. «Un ricordo di Mariangela, è difficile, perché non lo sento come ricordo, per me è ancora viva - racconta Gigi Proietti - Abbiamo tanto riso insieme. L'ho conosciuta tantissimi anni fa, prima ancora dei tempi di "Alleluja Brava Gente". La ricordo con quella coda di cavallo fatta di capelli neri, scurissimi e bellissimi. Era una donna curiosa, vitale, gentile. È vero, quasi nessuno sapeva che fosse malata, anche se poi, le notizie girano, ma c'era una sorta di tacito accordo nel nostro ambiente a mantenere il riserbo e a sperare che la cosa si risolvesse. Purtroppo così non è stato. In questi momenti le frasi sembrano di circostanza, ma con lei no, non è così. La sua morte, per il nostro ambiente, è senza dubbio una delle notizie più tristi che ho ricevuto». «Io e Mariangela siamo come fratello e sorella - ha affermato il regista Luca Ronconi che nel 1968 diresse l'attrice nell'Orlando furioso, opera che la consacrò - È stato un legame intensissimo, anche professionalmente. Tutti i ruoli che le ho affidato erano delle sfide: lo era Olimpia nell'Orlando Furioso, lo è stata di recente Nora nell'ultimo spettacolo che abbiamo fatto insieme. Lei le ha vinte tutte. Era una sfidissima "Quello che sapeva Maisie" e lei l'ha stravinta». «Nella mia carriera è stata la prima interprete, in assoluto senza distinzioni tra maschi e femmine, che mi ha dato una vera emozione», racconta il regista Pupi Avati con il quale la Melato iniziò la carriera, conquistando poi la fama con la Wertmuller, che è apparsa terribilmente provata dalla scomparsa. «Un'attrice completa - dice affranta la grande Lina - che aveva capacità in tutte le direzioni, faceva benissimo la commedia e la tragedia». E ancora: «Siamo state amiche? Siamo amiche, non riesco a dire siamo state».

Dai blog