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Dave Brubeck L'uomo che osava stravolgere il ritmo

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Iltempo regolare, quello che ti aspetti e che dà punti di riferimento e garanzie viene sconvolto, stravolto e rielaborato. Il tempo dispari non dà appiglio e lascia l'ascoltatore appeso a quella battuta di troppo che, però, dà senso all'intera melodia. Dave Brubeck lo sapeva e ce l'ha lasciato in eredità prima di morire ieri per un arresto cardiaco all'ospedale di Norwalk, in Connecticut. Aveva 91 anni e oggi sarebbe stato il suo compleanno. Aveva già organizzato una festa alla quale avrebbero partecipato tutti i suoi amici musicisti. Dalla tastiera ebano e avorio del suo pianoforte si divertiva a stravolgere le regole del jazz a cavallo tra gli anni Cinquanta e i Sessanta. Ha deciso di far incontrare il trasporto melodico con la matematica di «Take Five» (in cinque quarti), «Unsquare dance» (in sette quarti) e «Blue Rondo a la turk» (in nove ottavi). Tutti e tre brani di «Time out», vero e proprio album-manifesto del cool jazz. Certo, accanto a lui c'erano alcuni tra i più grandi musicisti della sua epoca. Nel Dave Brubeck Quartet suonavano anche Paul Desmond al sassofono contralto, Eugene Wright al contrabbasso e Joe Morello alla batteria. E, secondo la leggenda, la «Take Five» passata alla storia come brano di Paul Desmond, sarebbe nata in realtà dall'improvvisazione dell'intero quartetto. Il giovane Dave inizia lo studio della musica classica con la madre. Alla lettura degli spartiti preferisce, però, l'improvvisazione e inizia a comporre istintivamente. Durante gli studi comincia a esibirsi con frequenza crescente in alcuni jazz club dei dintorni, incoraggiato da Harold Meeske. Nel 1942, uscito dalla University of the Pacific, viene subito chiamato alle armi e destinato in Europa agli ordini del noto generale George Patton. Evita, tuttavia, di essere inviato al fronte entrando in alcune compagnie musicali militari. Al ritorno dal servizio militare perfeziona gli studi classici con il compositore francese Darius Milhaud al Mills College di Oakland, presso il quale studia anche Burt Bacharach. Nel 1947, dopo un breve esperimento con un ottetto nel quale ritrova Paul Desmond, già conosciuto sotto le armi, segue quest'ultimo in una jazz band a San Francisco, i Geary Cellar. Due anni dopo lo segue anche nel Paul Desmond Trio che si esibisce al Bard Box di Palo Alto, ma l'uscita dopo brevissimo tempo proprio di Desmond, lo fa ritornare con un suo trio ad Oakland. Lavora prima sulle colonne sonore del film kolossal «Via col Vento», elevandole a standard, ma raggiunge il suo apice all'inizio dell'estate quando realizza il disco «Time out», che immediatamente ha un enorme successo di critica e di pubblico. «Time out», registrato agli 30th Street Studios di New York, contiene anche un altro conosciutissimo standard di Dave Brubeck, «Blue rondò à la turk» che insieme a Take five è presentato su un 45 giri (uscito a insaputa del quartetto mentre è in tournée in Inghilterra) e in brevissimo tempo supera il milione di copie vendute, primo caso nella storia discografica del jazz. Il quartetto rimase unito fino al 1967. Successivamente Brubeck si dedicò alla composizione, scrivendo balletti, messe, oratori e cantate. Applicò con successo e originalità alcune forme musicali della musica classica al jazz (come le fughe e i rondò). Da segnalare anche la composizione «Dialogues for jazz combo and orchestra», composta dal fratello di Dave Brubeck, Howard, eseguita per la prima volta il 10 dicembre 1959 con il Dave Brubeck Quartet e la New York Philharmonic orchestra, diretta da Leonard Bernstein, divisa in quattro movimenti.

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