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Il cinema de la plage sulla Croisette ha acceso i riflettori sui cinquant'anni di James Bond, l'agente 007 più famoso delle saghe cinematografiche di tutti i tempi.

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Erail 5 ottobre 1962 quando Sean Connery vide per la prima volta la luce sul grande schermo, ma in un'edizione rivolta al passato l'omaggio francese gioca d'anticipo ancora una volta. Ieri sera erano tutti sdraiati su la plàge per gustarsi (a ingresso libero) cinque titoli storici. Da «Licenza di uccidere» con il leggendario bikini di Ursula Andress, a «Casino Royal» con Daniel Craig (lo 007 in carica). E poi, «Una cascata di diamanti», «Dalla Russia con amore» (con il mitico Sean Connery) fino a «Al servizio segreto di Sua maestà» del 1969 con il primo degli eredi, l'ormai dimenticato divo australiano George Lazeenby. Se oggi è l'italian day con il film in concorso di Garrone «Reality» e il restauro di «C'era una volta in America», il concorso ha aperto ieri con due film toccanti. Quello del francese Jacques Audiard, «Ruggine e ossa», liberamente ispirato ai racconti brevi di Craig Davidson (acquistato per l'Italia dalla Bim) e l'altro, «Dopo la battaglia» del regista egiziano Yousry Nasrallah, unico film africano in gara, che racconta la protesta di pazza Tahir al Cairo che portò alla caduta di Mubarak. Il film di Audiard è incentrato sulla storia di Ali e Stephanie: il primo (Schoenaerts) è senza casa e senza lavoro e con il figlio (Verdure) si trasferisce dalla sorella che non vede da 5 anni. Grazie a lei trova lavoro come buttafuori in un night e qui presterà soccorso a Stephanie (Marion Cotillard) alla fine di una rissa: lei è un'istruttrice di orche che, giorni dopo, subirà l'amputazione di entrambe le gambe in seguito ad un incidente in piscina. Nasrallah è, invece, la storia di Mahmoud (Bassem Samra) uno di quei cavalieri che il 2 febbraio 2011 fece parte della cosiddetta "battaglia dei cammelli" che portò sangue feriti e morti nella piazza Tahir: un uomo che si trovò schierato dalla parte di Mubarak lanciandosi con il suo cavallo contro la folla che in piazza ne chiedeva le dimissioni. Il regista punta su Nazlet, quartiere povero vicino alle piramidi di Giza, dove vive gente come Mahmoud, che porta in giro i turisti con cavalli e cammelli. Verso Mahmoud, coinvolto solo per fame nella contro rivoluzione, ora - come racconta il film - c'è il rifiuto da parte della società. Alla domanda se il film avrà distribuzione in Israele, Nasrallah ha replicato: «Non voglio il mio film in Israele almeno fino a quando gli israeliani non tratteranno meglio i palestinesi nei territori occupati». Dina D'Isa

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