
di Stefania Monaco L'hanno definita «la Fiat del Sud Italia» per i numeri vertiginosi che produce.

LaTenuta Capodifiume è stato il palcoscenico naturale: montagne, torrenti e cascate con il ristorante le Trabe ad accogliere chef . Giorni di assaggi per gli addetti ai lavori e scoperte come la divertente proposta di Arcangelo Dandini: mozzarella, pane tostato, cioccolato alle nocciole, olio evo, polvere giallorossa (curcuma, cannella e liquirizia). «C'è stata molta confusione e improvvisazione negli anni passati», racconta il Direttore Domenico Raimondo del Consorzio di Tutela. «I grandi consorzi in Italia sono 5 o 6, ma nessuno di questi produce i numeri e le potenzialità che la mozzarella ha in tutto il mondo; abbiamo un disciplinare con controlli meticolosi e puntuali, anche se è assolutamente necessario che il pubblico capisca che la mozzarella deve essere aquistata in busta e con un marchio di garanzia. Altrimenti acquista qualsiasi cosa». Pertanto è meglio diffidare da mozzarelle vendute en plein air che sembrano appetibili e artigianali ma che in realtà potrebbero essere qualsiasi cosa. Ci vogliono 4 chili di latte per una mozzarella da un chilo, i formati e la temperature sono importantissimi: i bocconcini da 250 grammi sono pratici per la merenda o per l'aperitivo e arrivano a «maturazione» dopo 6/7 ore dando, da una scala da 1 a 10 una sufficente godibilità. Le sensazioni più «forti» vengono date dai formati più grandi, proprio come accade nelle magnum del vino. Per meglio godere delle qualità bisogna farle riposare 24/48 ore fuori dal frigo e nel proprio siero e si servono a 16/18 gradi. «Il prezzo giusto della mozzarella» confida il direttore Antonio Lucisano «parte dagli 8 euro e 50 del prezzo del caseificio e arriva sul banco per il consumatore a 16/18 euro al chilo». Il vino ideale della mozzarella secondo una giuria di esperti che si è riunita nei mesi scorsi dal Nord al Sud si è rivelato il vino friulano «Lupi Terrae» 2010 Borgo delle Oche. Ma il Consorzio non si ferma e proprio in questi giorni al Cibus di Parma, si è gemellato con Il Consorzio «Tequila Do del Messico» proponendo, grazie allo zampino dello chef Peppe Daddio, un abbinamento giocato tra la sapida freschezza della mozzarella e il vigore aromatico della Tequila. Provare per credere.
Dai blog

Lazio. il solito Lotito che fa tutto al fotofinish


"Ecco la mia canzone per l'estate". Mogol lancia l'inedito pop


Lazio, stop Carnesecchi e avanza Vicario
