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«Workers» lavoratori pronti a tutto

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Gliimpieghi più disparati a cui si sottoporranno i protagonisti vengono raccontati da Lorenzo Vignolo in «Workers» (da domani in 80 copie distribuite dall'Istituto Luce), tre episodi al limite dell'inverosimile. Nel primo episodio (quello più riuscito che ricorda il film francese campione d'incassi «Quasi Amici») l'agenzia di lavoro interinale "Workers" trova un lavoro a Giacomo (Alessandro Tiberi) come badante ad un paraplegico sadico e insopportabile (Francesco Pannofino) che gli sputa, lo chiama "mezzasega", gli fa comprare la cocaina e gli impone di accompagnarlo a fare l'amore con le prostitute. Italo (Dario Bandiera) lavora invece in un allevamento bovino dove selezionano i tori per la riproduzione e lui deve raccogliere il seme della campionatura. Il ragazzo non si vergogna del suo lavoro, fino a che non incontra una donna (Daniela Virgilio) che lo scambia per un chirurgo (lei che è fan del Doctor House) e lui pur di non perderla le mente. L'ultimo racconto è infine interpretato da Nicole Grimaudo, nei panni di una truccatrice (Alice) che si ritrova a truccare i cadaveri per un'agenzia di pompe funebri. Ma per arrotondare frequenta pure Saro (Paolo Briguglia) che vedendo in lei una forte somiglianza con la moglie defunta, la presenta alla sua famiglia: così Alice conosce il padre mafioso e sanguinario (Nino Frassica). «Volevo fare una radiografia del momento attuale con toni leggeri, parlando di quei lavori che ancora si trovano, ma che non vuole fare più nessuno - ha detto il regista - Volevo descrivere un mix di situazioni a cui ho davvero assistito, perché anche se i miei precari fanno ridere sono molto veri». Nicole Grimaudo conferma la tesi del regista: «I giovani di oggi, proprio come quelli rappresentati in questo film, sono ragazzi che hanno rinunciato ai loro sogni e sono davvero disposti a tutto. Non sono affatto dei piagnoni, ma gente che si rimbocca le maniche e con grande ironia e spirito di adattamento fa anche tre lavori allo stesso tempo. Grazie a R.I.S so prendere le impronte digitali e faccio anche le punture dopo due serie di Medicina Generale». Din. Dis.

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