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La magia del 3D nello «Schiaccianoci» di Konchalovsky

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Elle Flaming nei panni della piccola Mary lotta contro John Turturro, il topo tiranno

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Pergli scrittori francesi dell'800 Hoffmann incarnò il vero spirito romantico tedesco: la sua figura e le sue opere letterarie, improntate al fantastico e all'horror, influenzarono notevolmente il Romanticismo europeo ed ispirarono le narrazioni di molti autori, tra i quali Edgar Allan Poe e Fedor Dostoevskij. Hoffman descriveva la realtà concreta come qualcosa di inconcepibile, assurdo e artificioso, mentre i sogni e le magie apparivano aspetti assolutamente naturali e ovvii. Nel suo racconto gli psicologi individuano le tipiche paure dei bambini, in particolare quella (di diventare adulti) che la piccola Mary dovrà superare. Ma, essendo una fiaba natalizia, tutto appare fatato: animali parlanti, fontane di zucchero filato, dolciumi, soldatini, alberi di Natale, fiocchi di neve e fiori che danzano, tra topi cattivi, prodigi, principe azzurro e fatina. E, grazie al suo lieto fine, alle sue atmosfere di festa, la storia è diventata nel tempo un tradizionale racconto natalizio. «"Lo Schiaccianoci" è una favola classica della narrativa infantile sulla lotta tra Bene e Male - ha dichiarato il regista - L'abbiamo utilizzata per una storia nuova, introducendo elementi appassionanti con gli stesse archetipi: i rapporti familiari, la solitudine che si soffre nell'età dell'infanzia, gli ideali dell'amore, del coraggio e dell'accettazione. Mary entra in un regno spaventoso per confrontarsi con il Male ed è disposta a sacrificarsi per gli altri: il Re Topo non ha scampo contro questa unione tra amicizia e amore. Realtà e fantasia convivono negli occhi di una bambina. Dal punto di vista stilistico abbiamo attinto a disegni meccanici e artistici degli anni '20, qualcosa che abbiamo chiamato retrò-futurismo. Da oltre vent'anni volevo realizzare questo film, ora che posso aggiungere alla magia la tecnica del 3D il mio sogno si è finalmente realizzato». In una Vienna immaginaria degli anni Venti, tra art nouveau e art decò, lavori dell'architetto Otto Wagner e stampe di Klimt, il monotono Natale della piccola Mary (Elle Flaming) si anima con l'arrivo dello zio Albert (nel racconto originario è invece il patrigno precettore Drosselmeyer) che le regala uno schiaccianoci magico, in grado di accompagnarla in un mondo fantastico minacciato dal tirannico Re Topo (John Turturro) e dalla perfida madre (Fraces de la Tour). Sarà Mary a prendere alla fine le reti in mano per salvaguardare il suo amico-giocattolo e il suo passaggio verso l'età adulta.

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