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Per chi vive la tribù della musica

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Rispondecosì alle domande del giornalista Massimo Bernardini (conosciuto per «Tv talk»), che ha girato lo Stivale in lungo e in largo a caccia dell'Italia dei concerti. Fa parte di quelle «Tribù della musica» che danno il nome al programma andato in onda alle 23 su Raitre. Risparmiano per comprare il biglietto, si organizzano, si alzano alle 3 del mattino per ritrovarsi puntuali all'apertura dei cancelli. Tra le chicche della trasmissione: Bernardini è andato a ficcare il naso tra il pubblico di Jovanotti, Zucchero, nei ritrovi di musica elettronica, dai Coldplay per la data-evento di Udine ma anche tra le poltrone rosse dei concerti di Muti (che ha intervistato). Ed è riuscito a rubare qualche battuta agli idoli delle folle. Da una parte Jovanotti confessa: «Mia figlia stasera farà la cameriera a una sagra di un paesino vicino Cortona, preparano panini e cose di questo genere. Mi ha detto: "Papà scusa, ma io ne ho visti già due dei tuoi concerti"» (e pensare che i fan farebbero a cazzotti per lui). Dall'altra Zucchero, più poetico, ha commentato la domanda sul perché lo vadano a vedere con un «io suono solo delle canzoni e ho questa voce qua. Ma evidentemente loro tornano a casa con qualcosa in più più grande di me». La trasmissione non annoian, dura un'ora - il tempo giusto - e soprattutto perché le curiosità che saltano fuori sono parecchie. Come due signori appassionati di hard rock che per un live hanno lasciato tre figli a casa. «Tanto ci sono abituati», sostengono. All'opposto, nell'Arena di Verona, spunta l'unico smoking di tutta la platea: evidententemente non era la Prima e il signore non è un habitué dei teatri, tanto è vero che quando l'impietoso conduttore lo va a intervistare confessa: «Mi hanno consigliato male». Di colore ce n'è tanto: i giovani fanno da contorno a questo programma musicale. L'unica cosa che non salta fuori (abbastanza) è il prezzo - alto - dei biglietti. Soprattutto a 20 anni ci si rende conto che la musica non è alla portata di tutti. Nemmeno quella in piccionaia.

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