Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Un viaggio nel tempo alla scoperta della storia

default_image

  • a
  • a
  • a

Eranoi primi anni del 1800. Proviamo a immaginare Marianna Candidi Dionigi, scrittrice, pittrice, viaggiatrice, nel «Latium» per raccontare le origini delle civiltà preromane. Proviamo a immaginarne lo stupore di fronte ai monumenti, la meraviglia di trovarsi davanti alle mura poligonali. Esperienze raccolte nei «Viaggi in alcune città del Lazio che diconsi fondate dal Re Saturno». Due secoli dopo, «Latium vetus et adiectum – Architetture megalitiche» (Ars Graphica Tofani, 2011), l'ultimo volume ma il primo di un dittico firmato da Daniele Baldassarre, architetto, fotografo, studioso degli insediamenti megalitici e moderno viaggiatore non nuovo a imprese «ciclopiche» come questa, ripercorre quegli stessi sentieri. Un parallelismo affascinante. Stampato su carta pregiata in mille esemplari numerati e firmati dall'autore, impreziosito dai disegni di Sergio Toppi e Sandro Scascitelli, con le riproduzioni delle incisioni di Marianna Candidi Dionigi, il libro è anche e soprattutto «ricerca». Una documentazione per ora unica, rivolta ai cultori della materia, ai collezionisti e alle biblioteche. Quattrocento pagine ricche di straordinarie fotografie tutte realizzate da Baldassarre nell'arco di lunghi anni di attività. Dove la storia s'intreccia con le storie. Le piccole storie di una grande terra. E si fonde con la leggenda. Già, la leggenda, il mito. Così il «viaggio per immagini» nelle antiche architetture del Lazio meridionale, tra mura, acropoli e suggestioni archeologiche che ci porta alla scoperta di città come Terracina, Alatri, Sora, Boville Ernica, Ferentino, Formia, Minturno, Palestrina, Segni, diviene il pretesto per raccontare una regione, i suoi popoli, la sua cultura. Un mondo nascosto dai millenni, sepolto dall'incuria, dal degrado, cancellato da abusi e indifferenza. Ma non per questo dimenticato. E il messaggio che apre il volume è il senso forse più rilevante che Baldassarre vuole affidare al suo lavoro. «Quello che ormai deve interessarci, oltre la Storia passata delle stupefacenti realizzazioni megalitiche con cui lontani antenati disegnarono il territorio del Latium, è ancor più il loro destino: in quali condizioni riusciremo cioè a lasciarle alle prossime generazioni». Quasi un monito. A guardare avanti, certo, senza per questo dimenticare da dove veniamo.

Dai blog